“Perché ci fate questo?” domanda l’indigeno. “Questo cosa?” domanda lo specialista. “Perché nominate personaggio dell’anno una straniera del sud?” domanda l’indigeno. “Perché che cosa c’è di male?” domanda lo specialista. “Perché noi siamo noi e vorremmo essere rappresentati da uno di noi” dice l’indigeno. “Mi dispiace ma questo lei sa bene che cos’è, non c’è bisogno nemmeno che lo dica vero?” dice lo specialista. “Razzasmo!” dice l’indigeno. “Esatto, vedo che ha studiato” dice compiaciuto lo specialista. “La propaganda gov è molto efficace sulle popolazioni indigene nordiche” dice l’indigeno. “Abbiamo investito molte risorse!” dice lo specialista. “E’ proprio questo il punto, perché promuovere lo straniero nel luogo dell’indigeno in luogo dell’indigeno è considerato multidiversità arricchente, mentre promuovere l’indigeno nel luogo dell’indigeno è razzasmo? Perché l’indigeno che non si mette in casa lo straniero del sud è razzasta? In che modo lo straniero del sud al nord deve essere orgoglioso delle sue origini e delle sue radici , mentre l’indigeno candido del nord se lo fa è razzasta? Perché? Perché producete libri scolastici dove le bambine candide al di sotto dei dieci anni sono invitate ad accogliere dentro di se, con foto pornografiche molto esplicite, l’amore turgido di aitanti bambini stranieri colorati del sud?” domanda l’indigeno. “Si chiama educazione sessuologica” dice seccato lo specialista. “Quella sigla è solo il pretesto per innestare nelle menti, in un tempo in cui i valori essenziali vengono fissati in modo indelebile e inconscio, inoculare nelle menti e nei cuori delle giovani bambine l’amore del diverso e il rifiuto dell’indigeno! Perché tutta questa ossessione governativa nei confronti dei bambini indigeni nordici? Perché le inoculazioni medicali preventive coercitive? Perché producete bambole asessuate e colorate, da regalare alle bambine candide? Una bambina candida ne ha ricevuta una in dono durante le ricorrenze di fine anno, scartato il pacco e vista la bambola, l’ha gettata via inorridita ed è scoppiata a piangere traumatizzata, quello che voi chiamate razzasmo con accezioni negative, non è altro che la natura che agisce nell’essere umano, voi volete eradicare la natura dall’essere umano, perché ci fate questo?” domanda l’indigeno. “Vuole proprio saperlo?” domanda lo specialista. “Assolutamente” dice l’indigeno. “Perché non avete la forza d’impedircelo, non è più complicato di così! Mi lasci dire, anche questa è natura, e più precisamente, la regola prima della natura, il più forte vince, si prende tutto e impone il suo volere!” dice lo specialista. “Allora è questa la ragione per cui colorate di nero il bambino della santità e lo esponete alla preghiera dei fedeli nei templi sacri al sud? Non è forse questa la prima dimostrazione dell’assenza del Dio Giusto? Se fosse reale non vi permetterebbe di fare quello che fate maledetti demoni!” domanda l’indigeno. “E’ un processo graduale, come dire, tutto dovrà cambiare tonalità, lo facciamo gradualmente, affinché le popolazioni nordiche si abituino alla loro nuova condizione senza traumi o crisi di rigetto, il Santo Patriarcale è favorevole, ha dato la sua totale disponibilità al cambiamento, si è aperto al cambiamento, non è fuori contesto dire che ha dato la sua Santa e Finale Benedizione, la Verità non è Eterna e Immutabile, ma vulnerabile alla modernità, così ha detto, il Padre Unico ha riconosciuto la necessità di piegarsi al potere e di adeguarsi alle sue direttive, il vero peccato di sodom, non è l’’amore innaturale, l’amore contro natura, ma la non accettazione dello straniero del sud arricchente! Il primo peccatore si era pentito, per questo è meritevole del paradiso, queste le sante considerazioni del Santo Vicario! Tutto diventa labile, mutevole, cangiante, in una parola, moderno! Adeguato al moderno! Dunque non solo Egli esiste, ma vuole il mescolamento cancellativo dell’elemento candido, Egli Acconsente, noi siamo solo umili servitori, serviamo il volere dell’Egli!” dice lo specialista. “Allora è per questo che avete inserito lo straniero in tutto ciò che è mediatico, uomo straniero colore con donna candida, è per questo che sostituite i simboli e le tradizioni nazionali nordiche cambiandoli dall’interno, per questo fate vincere gli stranieri, per questo eleggete come personaggio dell’anno stranieri naturalizzati innaturalmente, per questo ovunque facilitate l’esterofilia in luogo dell’amore di se e delle proprie cose!” dice l’indigeno. “Su andiamo, non siate così tragici, da questo scambio avete solo da guadagnarci, siete in denatalità come mai nella vostra storia, vi spopolate, v’invecchiate, boccheggiate come pesci fuor d’acqua, i pochi indigeni rimasti visto l’andazzo scappano via, di contro arrivano stranieri clandestini illegali ogni giorno in nome dei diritti e dell’umanità universale, e vi meravigliate se i testi scolastici riflettono questo cambiamento demos?” dice lo specialista. “Lo incoraggiano, lo auspicano, non lo contrastano” dice l’indigeno. “Riempiamo i vuoti lasciati liberi dagli indigeni sterili e impigriti, avvizziti, smarriti, senza più voglia di vivere, dovreste ringraziarci! Dobbiamo mantenere il livello popolativo costante altrimenti il prodotto economico lordo si riduce” dice lo specialista. “Per mantenere il prodotto economico costante, rimpiazzate gli indigeni resi incapaci di riprodursi con gli stranieri del sud, invece d’incentivare la natalità interna indigena” dice l’indigeno. “Ci hanno già provato in passato e non è andata a finire bene, ricorda? Senta, non siamo stupidi, ci abbiamo riflettuto bene in numerosi convegni privati a porte chiuse, l’unico modo possibile è quello di mescolare e mescolare i popoli, costantemente, senza soluzioni di continuità, produrre un essere umano nuovo, universale, abile al lavoro e senza legami identitari o territoriali, facile da spostare alla bisogna, rimpiazzabile come l’ingranaggio guasto di un meccanismo automatico, per evitare le tragedie passate, per il bene dell’umanità tutta!” dice lo specialista. “Cancellate i popoli per il bene dell’umanità! I paesi che più patiscono l’invecchiamento popolativo e la crisi denatale sono gli sconfitti dell’ultimo conflitto totale, pensa sia un caso?” dice l’indigeno. “Sarò sincero, non lo credo, le ho già parlato della prima regola di natura, hanno sfidato il potere, si sono ribellati, si sono opposti al progresso e alla modernità, hanno puntato i piedi e hanno avuto quello che si meritavano, per sempre dannati!” dice lo specialista. “I padri avevano provato ad avvertirci dell’imminente catastrofe e del rimpiazzo etnos programmato, ma non hanno avuto la forza di opporsi al potere distruttivo esterno, non ci rimane alternativa dunque...” dice sconsolato l’indigeno. “Direi proprio di no, i rapporti di forza ci indicano la via, avete superato il punto di non ritorno, state osservando la fase finale della vostra esistenza” dice lo specialista. “Che cosa possiamo fare?” domanda l’indigeno. “Nulla, per fare ci vuole forza, voi non ne avete alcuna, come in un bel viaggio, rilassatevi, lasciate fare tutto a noi che siamo competenti in materia sostitutiva, ci preoccuperemo di tutto noi, come abbiamo sempre fatto, in questa fase dovete solo accogliere migratori e soprattutto cercare di stare calmi, non agitatevi, non dovete limitare l’afflusso degli stranieri in alcun modo ma incentivarlo a più non posso, se lo riducete vi complicate solo le cose, prima la chiudiamo e meglio è! Capito? Non è d’accordo? Non metteteci i bastoni tra le ruote, non ne avete i mezzi e le capacità, ci fate solo perdere tempo! Inoltre stiamo cercando di rendervi le cose più semplici, stiamo legalizzando le droghe e stiamo regolando il fine vita, chi vorrà potrà andarsene senza soffrire, gli indomabili, quelli incapaci di digerire il nuovo mondo, come certi gerarchi del passato, potranno andarsene liberamente ma senza più soffrire, voi capite bene che queste sono regole che solo un popolo morente può darsi” dice lo specialista straniero. “Capisco, grazie” dice sconsolato e scioccato l’indigeno. “Prego, prego, lo facciamo per voi!” dice lo specialista.
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