“Il nostro intervento militare è molto partecipato” dice il generale. “Ma non è possibile!” dice il giornalista. “Glielo posso confermare, sono anni che sosteniamo la ribellione in quel paese, li addestriamo, li finanziamo, gli forniamo le armi, curiamo i loro feriti che combattono per la nostra causa” dice il generale. “Ma non è questo quello che hanno sempre sostenuto gli organi informativi generali” dice il giornalista. “L’informazione è una branca militare, abbiamo scoperto che la propaganda di guerra è molto efficace anche in tempo di pace per orientare l’opinione pubblica, effettivamente tutti i popoli sono in guerra occupati da una forza straniera che usa metodi di guerra contro di loro ma grazie all’azione costante degli informatori non ne hanno percezione, fanno il tifo per la loro stessa sottomissione, i media sostengono le nostre attività militari sul campo, così come i nostri soldati agiscono insieme ai terroristi, agiamo tutti in modo coordinato perché siamo tutti figli dello stesso padre” dice il generale. “I media hanno sempre parlato di guerra civile in quel paese” dice il giornalista. “Tecnicamente è così, ci sono dei civili indigeni tra i mercenari terroristi combattenti, qualche oppositore lo si trova sempre in ogni paese, è una tecnica ampiamente collaudata, per rovesciare il potere costituito noi, usando il potere dei soldi di cui siamo maestri, finanziamo, compriamo, i locali disposti a tradire il proprio paese, li addestriamo, li armiamo, li facciamo diventare delle spie, i media coordinati descrivono le ribellioni di piazza come delle azioni legittime attuate dalla popolazione oppressa in cerca di libertà e di una fuga dalla povertà che noi stessi abbiamo indotto dall’esterno grazie alle sanzioni e al controllo delle leve economiche globali, i media agiscono all’unisono con i militari, demonizzano il regime affamatore del popolo e santificano i traditori del loro stesso sangue, abbiamo sostenuto da sempre il rovesciamento del regime anche attraverso la creazione di un esercito di terroristi moderati tagliatori di teste, provengono da tutto il mondo, noi li addestriamo, li paghiamo profumatamente, non hanno nulla, rischiano la vita, ma se riescono a sopravvivere hanno la pensione garantita per il resto dei loro giorni, come vincere alla lotteria solo un po' più rischioso, noi paghiamo bene i nostri soldati, noi paghiamo bene chi è disposto a tradire la sua stessa gente e a sottomettersi anima e corpo al nostro volere, così abbiamo raso al suolo quel paese, ma il dittatore ancora resiste, così lo bombardiamo” dice il generale. “Bombardate uno stato sovrano? Secondo i trattati internazionali si tratta di un atto di guerra ingiustificato, una violazione esplicita meritevole di essere pesantemente sanzionata dalle nazioni unite!” domanda il giornalista. “Abbiamo violato molte leggi internazionali ma non abbiamo mai pagato per i nostro soprusi, così agisce il più forte, è al di sopra delle leggi perché non c’è nessuno che possa costringerlo a rispettarle, sono anni che li bombardiamo, sono migliaia le azioni di guerra dei nostri aerei contro i loro obiettivi strategici con ingenti danni collaterali, migliaia le bombe sganciate, i media non ne hanno mai parlato, mai citato il nostro nome, questo a riprova di quanto dicevo poc’anzi, noi contiamo sulla nostra forza e sulla loro debolezza, logorati da anni da una guerra fratricida contro l’intero mondo coalizzato, non hanno ne i mezzi ne le risorse per reagire, per questo li bombardiamo, sappiamo che non possono reagire, operazione sciacallo, questo è il nome della nostra missione, come lo sciacallo che sbrana la sua preda ancora viva incapace di reagire, allo stesso modo noi sbraniamo il regime allo stremo incapace di contrastare i nostri oltraggi” dice il generale bombardatore. “In passato certi indipendenti hanno provato a denunciare certe vostre azioni militari, ma io non li ho mai creduti perché tutti gli informatori liberi e indipendenti li hanno sempre accusati ti teorizzazione della complottazione, invece dicevano la verità” dice il giornalista. “Le nostre azioni pubblicamente possono essere descritte solo in termini positivi, se ci chiamano liberatori va bene, se scrivono che combattiamo per difendere i diritti umani universalistici e i valori democratici va bene, se dicono che soffriamo e siamo delle vittime e che lottiamo per il nostro diritto a esistere va bene, fa parte della propaganda di guerra, ma se alcuni scellerati denunciano i nostri crimini contro l’umanità, le nostre azioni di guerra illegali e impunite, le ingiustizie quotidiane, le ruberie, allora questi scellerati sono accusati di complottazione della teoria qualunque cosa queste parole vogliano dire, la sostanza è che il potere non può essere criticato!” dice il generale. “Ma perché tutto questo?” domanda il giornalista. “Il potere lavora per il potere, le spiego, sono nato in un isolotto in mezzo al mare, popolazione omogenea sotto ogni punto di vista, etnico, culturale, religioso, tradizioni, costumi, usanze, abitudini, ogni cosa, la pace regnava sovrana, crimini inesistenti perché in una popolazione omogenea si stabilisce un rapporto particolare di mutuo soccorso, poi mi sono trasferito in una grande città aperta e ho conosciuto il caos, la totale perdizione, la totale depravazione, ho potuto sperimentare i disastri della multilateralità, furti, omicidi, stupri, bande di ragazzini, isolamento, divisione, incomprensione, ghettizzazione dei gruppi umani perché in un ambiente ostile i simili tendono a stare con i simili, l'integrazione come l’uguaglianza è utopia, questi sono gli effetti della multidiversità imposta dai governi sotto il nostro diretto controllo anche se si dicono democratici, per questo noi imponiamo la multilateralità, per indebolire i popoli, per renderli degli obiettivi più vulnerabili alle nostre azioni di guerra, per questo condanniamo la mascolinità che non si vuole sottomettere, che si ostina a resistere, che si oppone al nostro dominio, per questo promuoviamo, a cominciare dagli asili ai bambini piccoli, l’arrendevolezza transomosex, per questo inoculiamo coercitivamente la popolazione con veleni umano tossici mortali e mortiferi, è talmente elementare, ma i popoli sposano come cosa loro queste teorie immonde, certo noi gliele propiniamo dalla mattina alla sera in ogni modo possibile, anche attraverso la dittatura del linguaggio, ma se le accettano è colpa loro, per questo noi non ci sentiamo nemmeno in colpa per quello che gli facciamo, la colpa è loro e della loro stupidità” dice il generale.
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