“Sono state molte le denunce di fine anno?” domanda il direttore al responsabile cronache. “Ci sono state molte aggressioni, molti stupri” dice il redattore. “Da parte di chi?” domanda il direttore. “Esseri umani, sono stati esseri umani a compiere queste aggressioni e questi stupri” dice il redattore. “Essere umani?” domanda il direttore. “Direttore il protocollo! Il codice deontologico!” dice il redattore. “A scusa dimenticavo il dannato protocollo! Scusa, anch’io ho ancora la testa in vacanza! Sono stato in montagna, si stava così bene in montagna, la neve, il calore del fuoco nel caminetto, la luce soffusa, la quiete, l’aria fresca anche se il modificamento climale ormai è ovunque, non c’è angolo che non sia modificato...” dice il direttore. “Mentre lei si beava in montagna riscaldata, al nord ci sono stati scontri tra bande di esseri umani, altri esseri umani invece si sono adoperati in aggressioni e stupri a danno di giovani indigene” dice il redattore. “Le dinamiche degli incidenti causati da questi essere umani portatori di diritti universali?” domanda il direttore. “Una ragazza appena maggiorenne è stata ricoverata all’ospedale nella notte dell’ultimo dell’anno, era sotto choc, è stata aggredita da un uomo, un essere umano, un portatore di diritti” dice il redattore. “Gli inquirenti?” domanda il direttore. “Fanno le indagini del caso, vagliano indizi, raccolgono testimonianze, cercano l’essere umano, la ragazza è stata supportata psicologicamente dagli esperti della psicomente, c’è il pericolo che questa aggressione possa determinare in lei un atteggiamento ostile nei confronti degli esseri umani portatori di diritti universalistici umanitari” dice il redattore. “Poi” dice il direttore. “Sempre nella notte una rapina si è trasformata in un’aggressione sessuale, le forze ordinative stanno facendo gli approfondimenti di prammatica” dice il redattore. “Essere umano?” domanda il direttore. “Essere umano così come in un altro caso al sud, una giovane donna è stata aggredita in piazza durante la festa di fine anno, le forze ordinative indagano sulla presunta violenza sessuologica, gli inquirenti stanno mettendo a fuoco le dinamiche della vicenda, il problema è che non ci sono testimonianze, la ragazza era da sola, potrebbe essersi inventata tutto per accusare degli uomini ingiustamente, una mitomane, una paranoica, una visionaria, c’è una casistica, gli inquirenti hanno l’obbligo morale di vagliare anche questa possibilità, gli inquirenti devono fare luce, devono cercare bene e capire le dinamiche reali dell’accaduto, non è facile capire, nessuno ha visto, nessuno ha assistito alla penetrazione fraudolenta, nessun guardone nei paraggi, si potrebbero mettere delle telecamere solo che poi quando servono, come nelle stragi di massa, non funzionano mai, sono sempre spente o guaste, e allora meglio non metterle se poi non servono a nulla! Le telecamere servono a sorvegliare gli innocenti non i colpevoli! C’era molta gente in città e per le vie a causa della festa di fine anno, ma proprio quella strada che la ragazza presunta stuprata stava percorrendo era deserta, ma improvvisamente compaiono due esseri umani, due uomini dal nulla, due presunti esseri umani, due homo conoscens, gli inquirenti ci tengono a precisare che questi uomini, questi esseri umani erano sconosciuti e perennemente seminascosti dal buio della notte, anche quando si muovevano, il buio li inseguiva, irriconoscibili, umani ma irriconoscibili senza tratti distintivi caratteristici, così nessuno si urta, sappiamo solo che erano umani, uomini umani portatori di diritti universalistici umanitari!” dice il redattore. “Anch’io di notte faccio sempre fatica a trovare le chiavi! La notte, il buio è un dannato problema umano! Che cosa ha fatto la povera ragazza?” dice il direttore. “Il destino dei deboli è subire! L’essere umano persistentemente seminascosto dall’oscurità notturna, l’irriconoscibile umano universale, si è mosso e l’ha aggredita, le ha messo le mani sotto i vestiti, l’ha sbattuta a terra, ha fatto il suo comodo, poi la ragazza ha incominciato ad armeggiare con il comunicatore mobile e l’aggressore umano appagato è scappato, la ragazza ha fatto lo stesso, è andata al pronto soccorso dove l’hanno curata, le forze ordinative si sono immediatamente senza indugio, messe in moto sulle tracce lasciate, è partita subito un’indagine contro il buio!” dice il redattore. “Dannato buio!” dice il direttore.
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