“Buongiorno Presidente” saluta il giornalista. “Buongiorno” saluta cordiale e paterno il Presidente della Nazione Libera. “Presidente le chiedo, a che cosa accosterebbe il suo ruolo istituzionale?” domanda il giornalista. “Tutti paragonano il Capo della Statalità Libera alla figura del Padre di Famiglia, del Buon Padre di Famiglia, mi rendo conto che questo oggi, in epoca di libertà totale e modernità sparata verso il futuro, potrebbe scandalizzare molte sostenitrici della causa donnista, che io peraltro sostengo e credo di averlo ampiamente dimostrato in parole e gesti, ma io ritengo che si tratti di un buon paragone, il Capo della Statalità è il Buon Padre della Nazione tutta” dice cordiale e sorridente il Presidente della Nazione Libera. “Qual è il suo ruolo?” domanda il giornalista. “Io sono l’Alto Rappresentante e il Garante dell’Unità Nazionalistica, il Garante dell’Indipendenza e dell’Integrità Nazionalistica, questo stabilisce la Fondazione di Carta, io sono un organo, un organo Costitutivo Fondante, un’Istituzione personale, le mie prerogative sono molteplici, presiedo il Supremo Consiglio della Politica Estera, sono il Presidente del Supremo Consiglio Giudicante, sono il Comandante delle Forze Difensive Armate, ho il potere d'indire referendum, di dichiarazione di stato di guerra, in quanto Padre Patrio posso concedere la grazia ai detenuti, e poi ci sono tutte quelle funzioni tecniche, come la ricezione delle cariche diplomatiche, la nomina e la revoca del Primo Ministeriale e dei membri governativi, promulgo le leggi approvate dal Consiglio Ministeriale, nomino i giudici della Suprema Corte Costitutiva Fondante e altre competenze accessorie ma non voglio annoiarla” dice cordiale e sorridente il Presidente della Nazione Libera. “Qual è stato il momento più bello?” domanda il giornalista. “Rispondo senza riflette perché non ho dubbio alcuno, il momento più bello di tutta la mia carriera politica, di tutta la mia vita, è stato il Solenne Giuramento di Fedeltà alla Nazione Repubblichina di fronte al Parlamentario Eletto in Rappresentanza Popolana, questo è stato il momento più straordinario e solenne della mia intera vita, un episodio indimenticabile, ringrazio ogni giorno Dio per avermi concesso un così straordinario onore e privilegio!” dice visibilmente commosso il Padre, il Garante dell’Unità Nazionale. “Grazie Presidente per aver condiviso con noi questo straordinario momento, Presidente, tra le sue funzioni c’è anche quella di assegnare cariche e Onorificenze al Merito Nazionale di propria iniziativa, in tutto il suo mandato Lei ha sempre privilegiato soggetti che si sono distinti per atti di solidarietà, per il soccorso e l’inclusività sociale, nella cooperazione internazionale” dice il giornalista. “Certamente, la moralità, l’umanità, la solidarietà e soprattutto l’inclusività in epoca di forti ondate migratorie straniere sul nostro territorio, sono valori da promuovere e tutelare” dice amabile il garante dell’Unità Nazionale. “Ma Presidente Lei non ravvisa un elemento d’incongruenza?” domanda il giornalista. “Non comprendo” dice perplesso il garante unitario. “Lei è il Garante della Sacra Unità Nazionalistica” dice il giornalista. “Certamente” dice orgoglioso il garante unitario. “Lei è il Garante della Sacra Unità Nazionale ma costantemente promuove valori dissolutivi dell’unità nazionale, questo sostengono molti osservatori politici, promuovere attività che sostengono l’inclusività sociale, significa erodere, intaccare, l’unità nazionale, in altri termini, invece di arginare il fenomeno migratorio che mina la Sacra Unità Nazionalistica, l’omogeneità etnica demografica del popolo nazionale, Lei Presidente, contrariamente al suo mandato ufficiale, la mina quotidianamente, di questo la accusano gli scettici, sotto il mantello della garanzia unitaria nazionale, Lei distrugge l’Unità Nazionale, questa è l’accusa specifica Signor Presidenziale” dice il giornalista. “Ma è inaudito!” s’indigna il Padre Unitario. “Presidente la prego, Lei di sua iniziativa ha premiato persone che si sono impegnate nella solidarietà certo, nella difesa umana certo, ma non della nostra umanità specifica, ma dell’umanità straniera del sud, molti osservatori sostengono che il Presidente Nazionale dovrebbe premiare soggetti che difendono l’umanità della nazione non umanità estere, è questa l’accusa, nel nostro paese ci sono milioni di famiglie indigene in stato di povertà e Lei premia soggetti che vanno all’estero ad aiutare umanità straniere, questo significa la dissoluzione dello Stato non la difesa della sua Sacra Unità Lei capisce bene Signor Presidente, Lei sistematicamente premia e insignisce membri di organizzazioni internazionali non gov filantropiche umane, che promuovono la dissoluzione dell’Unità Nazionale, Lei non sta facendo il suo lavoro Presidente, invece di difendere l’Unità e la coesione Nazionale, sta promuovendo la discordanza, la dissoluzione nazionale e questo in perfetto accordo con la legge dell’inversione che asserisce che tutto è all’opposto di come appare, di questo l’accusano i detrattori!” dice il giornalista. “Sono senza parole! E’ inaudito! Inaudito! Sono terribilmente amareggiato, terribilmente!” s’indigna l’Unità Presidenziale. “Invece di difendere i confini, strumento di coesione e unità nazionale, promuove i promotori dell’abbattimento delle barriere, i rappresentanti delle organizzazioni umanistiche multilaterali esperte in traffico clandestino umano che riempiono il paese di migratori stranieri illegali del sud, Lei ha nominato Ufficiale al Merito della Nazione specifica, non chi si è opposto all’invasione straniera, ma chi l’ha agevolata, Signor Presidente, questo oggettivamente non è difendere l’Unità, ma promuovere la sua dissoluzione, Presidente capisco le sue perplessità, ma questi sono elementi che analizzati concretamente portano a determinate, chiare ed evidenti conclusioni, lei premia non chi difende i nazionali contro gli stranieri, ma gli stranieri contro i nazionali di cui Lei dovrebbe garantire l’Unità, premia non gli umani indigeni che in tempo di crisi e denatalità riesco a mettere al mondo figli indigeni, ma indigeni che adottano bambini non nazionali ma stranieri, si vuole negare l’elemento razzale, ma costantemente lo si riafferma nella sua dissoluzione, perché una coppia d’indigeni che adottano bambini colorati del sud, non senza ingenti conguagli economici da parte della collettività, devono essere nominati Cavalieri della Patria, Presidente, molti umani connazionali non comprendono!” dice il giornalista. “Per lo straordinario esempio di umanità e solidarietà!” si difende il garante unitario. “Ma Presidente Lei non è il Padre spirituale della religione delle Spine già piuttosto impegnato nella dissoluzione del particolare nazionale in nome dell’Universale, Lei per statuto fondativo ha un compito diverso, non deve difendere la solidarietà ma l’Unità nazionale, perché il Presidente non promuove gli indigeni che difendono gli indigeni e le loro prerogative vitali? Lei ha nominato Commendatore una signora che per tutta la sua vita ha dimostrato altruismo nei confronti degli indigeni? No Lei ha nominato Commendatore una signora che per tutta la vita ha dimostrato altruismo nei riguardi degli stranieri, sempre di stranieri colorati del sud parliamo, perché Signor Presidente, la priorità nazionale, di una nazione invecchiata e in denatalità, non è quella di difendersi dalle invasioni migrative straniere, di sopravvivere, ma invece quella di aiutare la vita degli stranieri del sud in boom demografico! E’ autolesionistico, è autodistruttivo, è contro natura, è contro la propria Unità in nome della solidarietà, è la propria distruzione in nome dell’altruismo, perché Presidente ha nominato Cavaliere della Patria un migrante straniero del sud? Perché invece di scoraggiare la dissoluzione nazionale Lei la incoraggia, perché? Sono tutti stranieri i cavalieri nazionali! Mentre quelli indigeni promossi sono quelli che a loro volta non difendono le prerogative nazionali ma le prerogative straniere, in nome sempre della solidarietà e dell’altruismo, difendere le prerogative nazionali, degli umani indigeni è illegale, difendere le prerogative degli umani stranieri è non solo auspicato, ma costantemente promosso dal Garante Unitario, in nome dell’accoglienza e dell’inclusività sociale del diverso straniero, contro l’indigeno, perché promuovere e tutelare la diversità significa svantaggiare l’elemento sociale autoctono?” dice il giornalista. “La società deve essere solidale e inclusiva soprattutto adesso che il paese è invaso dagli stranieri, non possiamo scacciarli, possiamo solo accoglierli e amarli, così si garantisce l’Unità Coesiva Nazionale, questo rispondo ai miei detrattori, per questo ho premiato soggetti stranieri e indigeni che promuovono l’inclusività solidale accoglitiva, dobbiamo dire no al razzasmo!” risponde il Presidente Garante Unitario. “Ma di fatto tutte le Sue scelte sono politiche razzastiche a discapito del tipo specifico etnico che dovrebbe invece difendere, promuovere il tipo straniero significa fare politiche razzaste per gli stranieri a discapito degli indigeni, essere antirazzati significa essere contro il tipo indigeno in favore del tipo straniero, invece di promuovere e tutelare il tipo specifico indigeno ne promuove la dissoluzione in nome dell’antirazzasmo che è razzasmo in favore del tipo straniero contro il tipo indigeno” dice il giornalista. “Non seguo i sillogismi capziosi dei detrattori, io amo l’inclusivity e questo non pregiudica l’Unità di cui sono l’Unico Garante sfido chiunque a dimostrare il contrario!” dice indignato il Presidente Unitario. “Esistono un numero ingente di famiglie disagiate, di bambini indigeni in strada, Lei promuove chi va all’estero ad aiutare bambini stranieri in strade straniere, lei ha nominato Ufficiale al Merito Patrio, con la motivazione di avere promosso politiche inclusivistiche per la piena integrazione dello straniero clandestino del sud, un rappresentante dell’associazione MCBVVQ, Migranti Clandestini Benvenuti Venite a Vivere Qui, Presidente le chiedo, è promuovere l’Unità nazionale questo? C’è un giudice universale che possa sanare questa ferita purulenta, che possa guarire questo mirabile scempio? Questo si chiedono i suoi detrattori! Lei dovrebbe essere garante unitario ma di fatto attua a livello verticistico istituzionale il programma politico dell’area politica sinistra internazionalista globale, Presidente non avverte l’incongruenza del suo operare? Nemmeno un premiato indigeno per aver difeso e promosso la causa indigena! Lei si è paragonato alla figura del padre di famiglia ebbene, Lei è come un padre di famiglia che invece di preoccuparsi di sfamare la sua prole, del benessere della sua famiglia, dei suoi figli, di sua moglie, dei suoi vicini, dei suoi parenti, si mette in casa stranieri provenienti dall’altra parte del mondo e da da mangiare a loro invece che a suoi figli! Questo dicono i detrattori” dice il giornalista. “Sarebbe premalismo ultra xeno razzale farlo!” si difende il Presidente. “Invece difendere il tipo specifico straniero non è premalismo straniero? Perché in un caso è premalismo e nell’altro è solidarietà umana inclusiva diversity? Perché difendere l’interesse nazionale indigeno è Male, mentre se riguarda lo straniero è Bene? Questo domandano i suo detrattori” dice il giornalista. “Senta, io capisco le perplessità dei detrattori e degli indigeni che si sentono svantaggiati rispetto ai migranti stranieri clandestini svantaggiati in costante e inarrestabile arrivo, diciamolo chiaramente a scanso di equivoci, nessuno ha intenzione di fermare l’afflusso straniero in ingresso, stiano tranquilli gli stranieri e anche gli indigeni che vorrebbero confini chiusi, senta, non mi si può certo accusare di partigianeria, il Presidente è per statuto, per definizione, fondativamente imparziale, oggettivo, neutralistico, su questo non si discute, non è tema di dibattito, punto! Le mie delibere sono oggettive, promosse per tutti, in favore di tutti, imparziali, indipendentemente dal tipo razzale specifico, indigeni o stranieri sono uguali per me anche se dobbiamo incentivare l’elemento estero, capito?” dice categorico il Presidenziale dell’Unità. “Lei sembra essere molto focalizzato sull’elemento straniero in luogo dell’indigeno, questo dicono costantemente le sue delibere” dice il giornalista. “Le mie delibere sono scelte morali, civilistiche, umanistiche, universali, ugualitarie, unitarie non specifiche insindacabili, vada a rileggersi la Fondativa di Carta, vada” dice l’Unitario. “Cito a memoria, il Capo della Statalità è il garante dell’Indipendenza e dell’Unità e dell’Integrità Nazionale” dice il giornalista. “Certamente, tutti citano sempre la prima parte, come per l’articolo primario dove si stabilisce la sovranità popolana, certo il popolo è sovrano, è scritto Ma, subito dopo si stabiliscono i Limiti di questa sovranità sovrana, lo stesso vale per l’ottantasei che stabilisce le competenze del Capo, si dice che è garante ma anche che il Capo deve assicurare il rispetto dei Trattati e dei VINCOLI derivanti dall’Appartenenza Irrevocabile a Organismi Sovranazionali Multilaterali, in altri termini io sono Capo Garante Unitario, ma un Capo Vincolato, ho dei Vincoli, io devo rispondere agli Organismi Multidimensionali, e Loro mi vogliono inclusivo, attento alla causa umana straniera e io, come stabilito dalla Fondativa di Carta non posso esimermi, ho il dovere, l’obbligo, il Sacro Vincolo Fondante, vede, la Carta va saputa leggere e interpretare, sembra semplice e chiara ma persistono innumerevoli significati nascosti non comprensibili ai non iniziati al segreto, spero di aver appianato le sue perplessità e quelle dei miei detrattori identitaristici indigeni, mi dispiace ma ora devo andare a inaugurare un nuovo centro accoglitivo di migratori stranieri del sud, arrivederci, viva la Nazione!” saluta il Capo Garante Unitario Padre di Famiglia, Internazionale.
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