“Non capisco” dice l’allievo. “Che cosa non capisci?” domanda il docente della Vera Storia. “Quando ero più piccolo litigavo spesso con i compagni di scuola, ero una peste, facevo gli scherzi a tutti ma le vittime dei miei tranelli invece di sorridere con me, si mettevano a piangere e chiedevano aiuto, le maestre, attuando un comportamento del tutto razionale, cercavano di argine questo mio entusiasmo giovanile, mi sgridavano, molte volte mi mandavano fuori dalla classe, una volta sono stato espulso dalla scuola, altre volte le maestre più pazienti cercavano di comprendere le ragioni profonde del mio comportamento scorretto chiedendo a me direttamente perché facevo gli scherzi ai compagni, chiedevano conto a me, che ero la causa delle reazioni spesso scomposte dei miei compagni, compagni che erano le vere vittime, i destinatari dei miei comportamenti molesti, le maestre chiedevano a me, il colpevole, e non alle vittime, di analizzare i miei comportamenti e di correggerli in modo tale da non infastidire più i miei compagni costretti a subire le mie angherie” dice l’allievo. “E’ giusto, le maestre si comportavano in modo corretto, da un punto di vista psicomentale comportamentale, il loro atteggiamento era del tutto razionale” conferma il professore della storia. “Ecco allora il punto che non mi è chiaro, perché analizzando certi fatti storici, dove popoli diversi durante tutto il lungo periodo della storia umana, si sono comportati tutti allo stesso modo di fronte alle medesime sollecitazioni esterne o interne, alle medesime situazioni di minaccia e di aggressione straniera, agendo tutti nello stesso modo razionale, espellendo popoli stranieri che li avevano sfruttati e si erano comportati male con loro, per i loro comportamenti scorretti, perché, di fronte a questi fatti storici ricorrenti e documentati, da un punto di vista psicomentale valutabili come perfettamente razionali, ossia allontanare da se la fonte della minaccia, ciò che si reputa pericoloso, perché allora le analisi degli storici, in questi casi specifici ma ricorrenti, non si concentrano sulle colpe dei popoli che sono stati allontanati e invece li giudicano a prescindere in modo sì pregiudiziale, sempre innocenti, incapaci di qualsiasi comportamento scorretto, e criminalizzano invece le scelte razionali dei popoli oppressi di allontanare da se la fonte delle loro minacce? Perché gli storici incolpano e chiedono conto ai popoli oppressi invece di chiedere spiegazioni ai veri oppressori giustamente allontanati per le loro azioni scorrette, minacciose e criminali in molti casi? Voglio dire, le maestre chiedano conto a me e non ai compagni che maltrattavo, se compagni diversi si lamentavano del mio comportamento, le maestre, del tutto razionalmente, chiedevano in primo luogo conto a me, quali erano le azioni che io avevo commesso per suscitare reazioni così scomposte e repulsive da parte dei miei compagni, invece per quanto concerne certi fatti storici specifici, in perfetto accordo con la legge invesiva, gli storici non solo non chiedono conto al vero colpevole, non solo giudicano il vero colpevole sempre innocente, a priori incapace di qualsiasi comportamento scorretto, incolpevole e vittima per definizione assiomatica, ma addirittura incolpano la vittima, criminalizzano la vittima, rendendola fuorilegge persino, è questo che non capisco, perché quello che è razionale nella realtà, in una prospettiva storica diventa irrazionale?” domanda l’allievo. “Beh la Storia, materia di cui mi occupo da molto tempo ormai, è piuttosto complessa, non sempre razionale, molti storici in collaborazione con gli scienziati delle cose sociali, gli antropologisti, gli psicomentali, hanno individuato una particolare malattia sociale contratta da tutti i popoli della terra nelle varie epoche storiche umane, una malattia appunto psicomentale ma anche fisica, una malattia umana speciale che colpisce una particolare categoria umana tipica specifica candida, non possiamo chiamarla altrimenti, un agente patogeno psicomentale, un veleno mortale, una tossina, un virus del pensiero che ipnotizza la materia cerebrale rimpiazzando la verità vera con la menzogna, una sorta di nevrosi inversiva del reale, una schizofrenia, una demenza folle dell’umanità tutta che colpisce, esattamente come fa un virus malefico, quando le difese immunitarie sono più deboli, allo stesso modo questa malattia accusativa ingiustificata e immotivata ha colpito e ancora oggi colpisce i popoli quando sono in crisi, in particolare quando sono in grave crisi economica, strozzati dagli esattori multilaterali, se c’è crisi allora il virus prende il controllo sinaptico delle menti dei popoli in particolare candidi, portandoli a comportamenti del tutto irrazionali, immotivati, ingiusti e ingiustificati, ingiusti perché ingiustificati, una malattia dei popoli dunque, uno sdoppiamento inconscio, una psicosi, una psicopatia fobica stereotipale mitologica ingiustificata e irrazionale, un difetto genetico e genitale, che in una certa fase della storia, assale tutti i popoli e li spinge a comportamenti aggressivi irrazionali contro dei bersagli che non sono necessariamente portatori di colpe, non necessariamente si sono comportati male, ma che in ragione del loro status sociale, in ragione della loro particolare devozione religiosa, in ragione della loro umiltà, della loro dedizione, del loro altruismo, l’amore filantropico, la passione per il povero e il bisognoso, la loro straordinaria intelligenza per esempio, la loro impareggiabile superiorità, il coraggio, l’audacia, la lotta contro le ingiustizie, non mi dilungo, possono essere molteplici i fattori scatenanti quest’odio ingiustificato dei popoli, ma sempre positivi a quanto pare, questi bersagli dicevo che spesso sono delle minoranze razzali etnos percepite come nemiche della collettività indigena, una sorta di nazione nella nazione, una minoranza inassimilabile sempre divisa e in disparte, che legittimamente evita il mescolamento non per cattiveria, ma per evitare l’indebolimento, l’imbastardimento, per conservare la propria forza, la propria unione, la propria coesione in questo contesto considerabili elementi positivi e non negativi, per conservare la propria unità indissolubile, la propria omogeneità razzale ma senza razzalismo totalistico premalistico, per evitare la condivisione dei privilegi e delle ricchezze, la contaminazione del sangue, la condivisione del proprio Dio, queste minoranze oppresse dunque, in determinati periodi storici, possono divenire il capro espiatorio delle colpe endemiche, connaturate, dei popoli, una sorta di pozzo nero dove tutti i popoli della terra nelle varie epoche storiche riversano i propri liquami pestilenziali, le proprie angosce più recondite, indistintamente, un ricettacolo dove tutti i popoli concentrano le proprie stesse colpe, per espiarle, per sbarazzarsene per sempre con l’intento di purgarsi, attribuendo ad altri quelli che in realtà, sono i propri rifiuti, i propri escrementi, i propri comportamenti criminali scorretti, come vedi in questo caso specifico la colpa non risiede dunque nel popolo perseguitato ingiustamente, ma nel popolo che perseguita, i popoli della terra in tutte le epoche storiche hanno perseguitato, non per le colpe altrui, ma per le proprie gravi colpe endemiche con l’intento di liberarsene” dice il professore di storia. “E così la vittima diventa carnefice e il carnefice vittima innocente, straordinario” dice l’allievo. “Lo so, ti vedo perplesso, la Storia, la Vera Storia lascia perplessi, ma è tutta la verità che ci è concessa, teniamocela stretta!” dice il professore della Vera Storia. “Una malattia sociale, una malattia umana che ha colpito tutta l’umanità tranne alcuni” dice l’allievo. “Esatto, si tratta di scoperte scientifiche molto recenti” conferma lo storico. “Dunque l’umanità non solo è malata, ma è stata sempre malata di questa malattia sociale, l’espulsione del nemico straniero che costantemente minaccia e sovverte l’equilibrio sociale, fatto ricorsivo nella storia dei popoli, non è segno di salute mentale, ma di follia, di malattia” dice l’allievo. “Certamente, l’umanità è malata di caprismo, la sindrome del capro espiatorio, che in sostanza consiste nell’attribuire agli altri innocenti, incolpevoli, le colpe delle proprie colpe, le colpe delle proprie mancanze, dei propri crimini disumani persino” conferma il professore. “Assodato che si tratta di malattia sociale umana, la domanda successiva è, come si cura questa malattia che a quanto pare storicamente colpisce soprattutto i popoli nordicisti?” domanda l’allievo. “Non c’è cura, il caprismo è connaturato nell’homo nordicus, è nella sua stessa carne, è nel suo sangue, nelle molecole stesse, per eliminare il caprismo nordico, e quindi lasciar vivere e prosperare gli innocenti, bisogna eliminare l’homo nordicus, non c’è altra soluzione, la scienza è piuttosto solida e piuttosto unanime su questo punto!” dice convinto il professore. “Siamo sulla buona strada, il candido ha smesso di riprodursi, ovunque cede il passo, ha capitolato su tutto, le terre, le case, tutto è stato dato allo straniero” dice l’allievo. “Questo è un bene! Questo è un bene figliolo! L’umanità è finalmente salva! Siamo a un bivio, dobbiamo scegliere, o salviamo il pianeta, o salviamo il candido malato di caprismo ma senza pianeta non c’è speranza, le opzioni non possono convivere insieme, la scelta è obbligata” dice il professore. “Dobbiamo elidere l’homus candidus” domanda l’allievo. “Io scelgo il pianeta! Il pianeta soffre, il pianeta ha la febbre, gli informatori lo ripetono costantemente, dobbiamo salvarlo!” dice il professore straniero. “Anche il pianeta come l’essere umano è malato” dice l’allievo. “Si ma la malattia del pianeta è il candido, è per curarlo dobbiamo curare il candido che come abbiamo visto è inemendabile, per questo l’unico modo per salvare tutto il creato è sbarazzarsi del suo elemento candidus, la storia, la provvidenza ci stanno aiutando, dobbiamo avere pazienza, è solo una questione di tempo e finalmente ci libereremo di questo cancro che ammorba il creato” dice il professore. “L’essere umano candidus non è anche lui creato?” domanda l’allievo. “Il Supremo non è esente da errori, anche il supremo a volte può sbagliare” dice il professore. “Il candido è un errore Supremo?” dice l’allievo. “Il candido ha rinnegato il Supremo, si è ribellato al Creatore, si è corrotto, così adesso il Supremo lo punisce con il virus caprino!” dice il professore. “E’ questa la spiegazione del razzasmo?” domanda l’allievo. “Il razzasmo è il più forte collante naturale dei popoli, una pulsione, un istinto legato alla natura umana, da questa constatazione è nata la criminalizzazione e la condanna di chi si preoccupa per il destino dei propri simili, per dividere i popoli bisognava colpevolizzare la solidarietà di gruppo come discriminatoria verso gli altri, per riuscire a sottomettere i popoli bisognava prima dividerli, per questo oggi chi si preoccupa dei suoi simili è un criminale, fondamentalmente un demonio da condannare e perseguire in ogni modo possibile, chi manifesta pubblicamente orgoglio per l’operato dei propri antenati, della propria gente, è ferocemente accusato di premalismo totalistico razzale! Una società omogenea sopratutto se nordica-candida, è necessariamente totalista, tende inevitabilmente all’oppressione dell’altro! Per questo chi, volutamente e consapevolmente, si è caricato sulle proprie spalle, l’onere e la responsabilità di migliorare le società, i popoli e il mondo intero, ha scelto di disperdere per sempre il seme dell’elemento specifico tipico nordicus con l’intento giustificato di cancellare per sempre dalla faccia della terra, il pericolosissimo totalismo premalistico rabbioso candido! L’elemento candido potrà sopravvivere solo ed esclusivamente in percentuali molecolari, attraverso il meticciamento, e questo è tutto per questa bestia insana che ha ammorbato il pianeta portandola sull’orlo della catastrofe! Di contro, chi si preoccupa dell’altro diverso da se, è benedetto, da premiare e santificare in eterno! Se il candido commette suicidio è un eroe, se cerca di moltiplicarsi, di rafforzarsi, di migliorarsi è una minaccia per il pianeta! I candidi non disposti ad abdicare a se stessi, saranno severamente perseguitati! Il lavoro della RU, Religione Ufficiale in questo senso è fondamentale e le gerarchie ecclesiastiche stanno facendo un lavoro encomiabile in questo senso, perseguendo il meticciamento dei popoli con il pretesto della misericordia, alcuni di loro si ostinano, ancorati al passato persistono, irremovibili perseverano fino all’estremo sacrificio di se, dicono di avere la verità dalla loro parte, si ritengono moralmente superiori, poveri illusi! Voi avete la verità, noi abbiamo la forza coercitiva totale! Indovinate chi vince!” dice il professore.
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