“Le parole non sono che fiato, i dati sono implacabili” dice sconsolato l’anziano. “Mai così negativi negli ultimi duecento anni!” dice preoccupato il demografo. “E’ un dato sconcertante” dice sconsolato l’anziano. “Nell’anno appena trascorso sono circa quattrocento mila i nuovi nati, di contro i decessi sono stati molto superiori a mezzo milione, ci troviamo al di sotto della soglia sostitutiva, il ricambio naturale più baso degli ultimi duecento anni, oltre mezzo milione di nascite in meno, si tratta di un problema d’importanza primaria di cui però nessuno parla” dice preoccupato il demografo. “Chi parla d’incentivazione della demografia autoctona in costante calo, è accusato di anti-xeno prematismo premale prematico razzale, chi di fronte a un devastante incendio si propone di spegnerlo con l’acqua e accusato di odio contro il fuoco, chi osservando i numeri dichiara di voler difendere la propria gente dall’estinzione è accusato di svolta autoritarianismo premale totale” dice sconsolato l’anziano. “I governi nazionali non fanno nulla per provare a invertire questa rotta nefasta, definitiva, i politici interpellati sulla questione discettano di violazione dei diritti delle femmine, del lavoro conquista sociale, del diritto alla carriera e alla castrazione del maschio toxic, del diritto abortivo e persino del diritto alla morte, il Presidente Nazionale tra una commemorazione straniera e l’altra, ha asserito che il fenomeno va contrastato, punto, e poi è prontamente ritornato ai suoi cocktail in abito elegante, alle sue celebrazioni e commemorazioni e premiazioni straniere multilaterali perché il nazionale spaventa, suscita perplessità, preoccupazioni, inquietudini, sconcerti, nella Comunità InterMultilateranense, altre autorità e altri rappresentanti gov invece parlano di pari opportunitive per tutti, di legalizzazione dell’illegalità, di naturalizzazione dell’innaturale, di accoglienza integrativa del difforme, di sostegno alla famiglia colorata, di love is love, act of family per il sostengno alla famigliarità diversificativa, di dati che mostrano una sostanziale continuità con le tendenze demografiche congiunturali mediamente espresse negli anni predecessori, dobbiamo sostenere le culle, le donne al lavoro, gli asili, i parcheggi gratuiti per i residenziali e per gli stranieri, solo così ridaremo speranza a questo paese e al nemico dentro di noi, di politiche organiche che permettano alle donne femmine e agli uomini mascolini tossici free cittadini attivi di fare scelte libertarie in linea con i diritti universalistici, tutto questo etere mentre la fecondità indigena è in declino, per fortuna, dicono certi altri politici, la mancanza di figli indigeni è attenuata dall’apporto attivo dei figli partoriti da donne femmine di origine straniera, ogni giorno sbarcano donne gravide e minori non accompagnati, veri o presunti, in tutti i continenti nordici, in linea con le profezie dicono i religiosi, ma i figli stranieri non attenuano e soprattutto non risolvono il problema dei figli indigeni, i figli stranieri subentrano ai figli autoctoni questo ci dicono i dati, il problema dei figli indigeni va risolto con i figli indigeni non con quelli esteri, ma non ci sono i fondi, non ci sono le risorse, è colpa dei giovani indigeni troppo egoistici e concentrati su se stessi, è colpa loro, sono portatori di colpa, l’educazione non conta, i modelli sociali non conta, la scuola mica conta, la cultura non conta, gli additivati chimici seccanti effeminantivi ovunque non conta, il lavaggio cerebrale costante non conta, l’economia non conta, la precarietà sociale non conta, gli affitti insostenibili non conta, la Realtà non conta, conta solo la Colpa endemica intrinseca degli indigeni e l’espiazione attraverso l’apertura alla diversity e il proprio volontario suicidio per salvare la terra piana! A proposito, qualcuno l’ha mai veramente vista la curva? I dati ci dicono che un quinto dei nuovi nati sono stranieri, in un contesto dove gli stranieri sono ancora per poco, minoranza, sono così pochi e fanno così tanti figli, come mai poveri stranieri appena sbarcati possono avere famiglie numerose mentre gli indigeni affogano nell’infertilità! Dio che cosa ci hanno fatto?” dice il demografo disperato. “Siamo maledetti! E la nostra maledizione è la nostra debolezza” dice sconsolato l’anziano. “Un quinto stranieri, e di questi nuovi nati stranieri circa cento mila bambini, più della metà sono frutto di relazioni mix, tra indigeni e stranieri” dice il demografo. “In linea con le profezie” dice sconsolato l’anziano. “Ho sentito le profezie, ma le profezie rimangono tali se parliamo di fenomeni non spontanei? Se gli eventi storici sono fortemente manipolati, volutamente accelerati, possiamo ancora parlare di profezie? Non si tratta invece di adeguamento artificiale a profezie dettate solo dal desiderio di vendetta?” dice il demografo. “Le profezie annunciano l’annichilimento dei popoli” dice l’anziano sconsolato. “Stiamo assistendo inermi agli esiti catastrofici di una valanga, una volta innescata è impossibile invertire il flusso verso valle di una valanga, impossibile, siamo destinati alla totale cancellazione” dice il demografico. “Stiamo contemplando la nostra morte. E il Loro trionfo” dice l’anziano destinato a scomparire per sempre.
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