“Com’è iniziata?” domanda il superstite. “E’ iniziato tutto in modo graduale, impercettibile, pochi si rendevano conto di quello che stava succedendo, hanno aperto i confini, dicevano che era giusto farlo, perché i muri dividono, ma se l'uomo ha sempre eretto muri ci sarà una ragione, perché siamo tutti fratelli, tutti figli di Dio, per l’umanità, perché i diritti sono universalistici, totali, perché siamo tutti uguali, i peggiori crimini umani sono stati commessi in nome dell’uguaglianza, all’inizio erano pochi poi ci hanno sommersi, non erano loro ad annegare ma noi indigeni” dice il testimone. “Parli degli stranieri?” domanda il superstite. “Sì certo, all’inizio gli stranieri erano pochi, la loro presenza quasi impercettibile, vivevano appartati, non si facevano notare, erano ossequiosi, non sputavano per terra, su quella terra che li aveva accolti, facevano quello che dovevano senza mancare di rispetto, svolgevano delle piccole mansioni, erano felici di farlo, si accontentavano di quello che avevano, si sentivano ospiti grati di essere ospitati in una terra straniera, la convivenza era pacifica, senza attriti, tutto era chiaro, la leadership non era in discussione, ognuno conosceva il suo proprio ruolo, il proprio posto, gli indigeni non si sentivano minacciati, poi quando sono cresciuti di numero, come molti non ascoltati avevano previsto, si sono sentiti forti e hanno incominciato a rivendicare maggiori diritti, maggiori privilegi, lo scettro del comando, la multiculturalità non funziona, mescolando culture si crea un conflitto dove uno solo è il vincitore” dice il testimoni indigeno. “Siamo stati sovrastati” domanda il superstite. “Gradualmente, a piccoli passi tutto è cambiato, gli sbarchi clandestini sono aumentati progressivamente, all’inizio poche decine al mese, poi centinaia, poi migliaia, milioni, arrivavano in ogni modo possibile, sui gommoni, sui pescherecci, sulle navi civili e quelle delle organizzazioni dell’umanità, sui velieri persino, i militari in combutta con lo straniero, invece di bloccarli, armavano e rifocillavano questo esercito di giovani soldati del sud, e poi li traghettavano sulle terre che avevano il compito di difendere, arrivavano da ogni parte, non solo via mare, anche via terra, c’erano precise rotte libere, non presidiate, che loro conoscevano alla perfezione e che percorrevano con delle vere e proprie carovane clandestine, all’inizio il governo si opponeva a questa invasione, ma l’opposizione è sempre stata di facciata, questi migranti ricevevano aiuti ingenti da parte delle autorità statali, lo Stato riconosceva a questi stranieri pari diritti, questo costituiva un grande incentivo per loro, li incoraggiava a partire, a rischiare, per questo le migrazioni aumentavano costantemente, sapevano che se fossero riusciti ad approdare al nord, avrebbero avuto garantiti pari diritti rispetto agli indigeni autoctoni, anzi diritti superiori, i migranti ricevevano dei denari, erano presenti sul territorio strutture destinate all’accoglienza, avevano un lavoro, spesso garantito non solo dalle autorità statali ma anche dalle multinazionali straniere che ovunque sul territorio avviavano programmi per i diritti civili che avevano come scopo primario l’assunzione di migranti stranieri sotto l’insegna dell’umanità, della parità di diritti e di trattamento, non passava giorno senza che il Santo della Religione Spinale non facesse proclami in favore dell’accoglienza dello straniero, perché chi accoglie e integra lo straniero accoglie dio stesso, venivano erette statue in nome dei migranti sofferenti, venivano abbattute statue rappresentanti personalità indigene nordiche perché discriminatorie nei confronti dei migranti del sud adesso nuovi cittadini del nord, in nome della tolleranza ovunque gli indigeni erano costretti ad abbandonare le proprie tradizioni, la propria cultura perché discriminanti, le proprie abitudini, la propria vita di sempre, è per la stessa ragione dovevano accettare le tradizioni, le culture, le abitudini dei migranti, in questo modo è avvenuto il rimpiazzo del tipo nordico, in particolare le pubblicità, le modelle e i modelli di solito rappresentavano il tipo nordico candido, gradualmente tutte le campagne pubblicitarie di qualsiasi prodotto o categoria merceologica, hanno sostituito il tipo nordico candido in favore del tipo sudistico di colore scuro, ovunque modelle candide affiancate da modelli di colore scuro, ovunque le pubblicità incitavano al mescolamento etnologico, non solo nelle pubblicità, anche nei libri, nei fumetti, nei programmi televisionari, il maschio candido perdeva i tratti virili, sempre più effeminato, il colorato lo rimpiazzava, nuovo maschio dominante dai tratti virili appetibile sessualmente per la donna indigena candida, il maschio scuro sempre rappresentato come nuovo oggetto del desiderio, i nuovi migranti erano per la maggior parte maschi, giovani maschi, il governo li faceva entrare senza problemi senza porsi la questione essenziale, con chi si sarebbero riprodotti tutti questi giovani maschi di colore del sud in età fertile? La popolazione indigena era debole, vulnerabile, invecchiata, in grave crisi denatale, gli indigeni non facevano più figli da decenni sotto la soglia sostitutiva, per varie motivazioni, la precarietà esistenziale, per ragioni economiche, per ragioni sostanziali, la lunga durata degli studi, la difficoltà della vita dopo gli studi, le donne ovunque erano incoraggiate a ‘fare carriera’, ma spesso una donna in carriera e meno soggetta a fare figli, è così che ci hanno imbrogliato, i pochi nati appena nati venivano inoculati coercitivamente, sterilizzati, afflosciati, resi innocui, la vita diventava sempre più difficile, sempre più precaria, i politici facevano l’elogio della precarietà, dell’instabilità, della mobilità in luogo della stabilità giudicata poco eccitante, se ti muovi costantemente non puoi mettere radici, rimani continuamente concentrato sul presente senza la possibilità di programmare il futuro, le idee fioriscono nella stabilità, nell’instabilità c’è la perdizione dell’anima, e loro lo sapevano, per questo ci facevano correre, è così che ci hanno resi deboli e poi gradualmente hanno iniziato l’invasione clandestina straniera, li facevano arrivare di notte, così hanno invaso le metropoli, ovunque i crimini degli stranieri venivano minimizzati, scusati, compresi, riconosciuti come necessari in qualche modo, un uomo stupra ragazza indigeni troppo provocante, un uomo uccide indigeno troppo opprimente, uomo ruba, uomo spaccia, uomo squarta, ovunque gli stranieri erano detti uomini, per non suscitare crisi di rigetto xeno razzo ziscisti nei loro confronti, se il criminale però era candido, uomo candido violento uccide perché malvagio, perché xeno, perché odiatore, perché supremale totale, gli informatori liberi facevano la radiografia, sociologi, psicologi, convocati tutti gli esperti, pagine e pagine di analisi e di approfondimenti al microscopio, per inspessire la colpa, la grave colpa degli indigeni candidi, se gli stranieri commettevano dei crimini la colpa non era loro ma degli indigeni perché discriminatori e razzisti nei confronti degli stranieri, perché accoglievano con poco amore, costretti a accoglierne milioni ci accusavano anche di razzismo, tutto è avvento in questo modo, accrescevano il nostro senso di colpa per renderci idonei all’espiazione del peccato attraverso l’accoglienza dello straniero autosostitutiva, infatti molti indigeni accettavano la sostituzione come cosa necessaria, giusta persino, dicevano che la diversificazione ci avrebbe reso forti, che era la nostra forza, ma in realtà più la società si diversificava, più perdeva la sua omogeneità etnologica, più diventava debole, divisa, atomizzata, perché non c'era fiducia tra le persone e questo a beneficio dei controllori sociali, di chi esercitava ed ancora esercita il suo potere sui popoli divisi, diversi, più facili da controllare e soggiogare, credo non si sia mai vista una cosa del genere sulla faccia della terra in tutte le epoche umane” dice il testimone. “Siamo rimasti in pochi” dice il superstite. “Adesso è troppo tardi, adesso siamo nelle mani di Dio” dice il testimone.
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