“L’accusano di razzismo!” accusa il giornalista libero.“Non credo di esserlo, amo la mia gente questo è vero, ma questo vale per qualsiasi persona umana penso, da questo punto di vista tutti lo siamo, il razzismo, il tribalismo, intesi non come desiderio di uccidere gli altri ma come difesa dei propri simili, dei propri vicini, sono tutte categorie che spiegano in modo decisivo i fenomeni sociali ma che gli scienziati della società si rifiutano di adoperare perché emergerebbe chiaramente chi detiene il potere nel mondo, se per esempio i giornali denunciano i crimini commessi sempre e solo a danno di una determinata categoria umana questo è un dato tribale specifico molto significativo, esistono molte etnie nel mondo ma allora perché sempre e solo quella? Se un ragazzotto fa una scritta sul muro in una periferia cittadina di una qualche citta nel mondo, il giorno dopo, poche ore dopo, tutti gli osservatori
mondiali dell’odio registrano l’accaduto e rilanciano l’allarme odio violento contro la specificità tribale, un incremento del sentimento negativo del centoventi percento nell’ultima settimana, tutta la stampa in tutto il mondo riporta questa notizia con titoloni e paginate d’inchiesta sull’odio con annessi pareri degli esperti, degli scienziati sociali dell’odio, dei politici internazionali, il cordoglio dei capi di stato e di governo, convocazioni di ambasciati, interrogazioni alle nazioni unite e così via, senza che nessuno si domandi le ragioni di quell’odio, dato di per se molto rivelatore, se uno mi da uno schiaffo e tutti i giornali del mondo scrivono che un violento mosso da un feroce odio razzistico mi ha picchiato perché io sono io, tutti pensano che io sono la vittima e lui il carnefice, ma se poi si scopre che gli ho fatto un torto e ho commesso una grave ingiustizia ai suoi danni, allora il giudizio cambia notevolmente, i contorni della vicenda diventano meno netti, e se il torto e bello grande allora sono io il carnefice e lui la vittima, l’odio è un sentimento che ha delle motivazioni ed è legato all’istinto di sopravvivenza, l’odio spesso serve a dare la forza per liberarsi da una situazione di profonda ingiustizia, è un sentimento naturale che non può semplicemente essere condannato, condanniamo l’odio, dicono i politici, si ma non significa nulla, andiamo a vedere che cos’ha suscitato quell’odio violento, non è che la gente impazzisce così! Non è che la gente onesta prova gusto sadico a fare del male, forse ci sono delle solide motivazioni! Andiamo a scoprirle! Correggiamo non l’odio che è la reazione, ma la causa dell’odio, l’azione che ha determinato la reazione, la disparità sociale per esempio, la sovra rappresentazione di una determinata specificità per esempio, questo sarebbe un comportamento saggio e intelligente, ebbene, i giornali riguardo a quest’argomento non si chiedono mai il perché delle cose, non indagano le ragioni dell’odio millenario, semplicemente registrano e chi legge si fa certe idee che sono quelle che vuole diffondere chi scrive certa immondizia, chi legge pensa di aver compreso chi sono le vittime e chi sono i carnefici, ma la realtà è complessa anche se totalmente intellegibile se si hanno le giuste chiavi interpretative ma gli informatori costantemente le nascondono, i giornali parlano di rinascita dell’odio, di attacco ai valori democratici, di colpa collettiva, dell’indifferenza criminale degli esseri umani di fronte a crimini umani violenti e immotivati perpetrati a danno di una specifica esistenza umana e così via, se tutte le principali figure accademiche, del mondo dello spettacolo, i vertici delle grandi corporazioni, dei grandi istituti economici multilaterali, le case produttrici, gli artisti, gli autori e così via sono sempre e solo di una determinata estrazione umana, questo vorrà pur di qualcosa, è un dato che da solo spiega tutto, molti parlano di competizione per la sopravvivenza sostenendo che un gruppo specifico ha prevalso in ragione dei suoi talenti intellettuali e spirituali specifici, notate come in questo caso parlare di differenze razziali non è prematistico né tantomeno razzistico, comunque io non credo che si tratti di questo, non credo proprio che si tratti di superiorità intellettuale, basta osservare le loro creazioni in qualsiasi ambito, credo piuttosto nel loro prevalere in determinati settori e sentimenti, in determinate caratteristiche predatorie, nel fuorviare, nel saper mentire, nella crudeltà, talenti specifici che poi li ha portati a prevelare ovunque, faccio solo un piccolo esempio, io sono nato su un’isola, se in qualche modo riuscissi ad acquisire la supremazia in un determinato ambito, se per esempio io avessi trovato una particolare arma che mi permette di uccidere senza lasciare tracce chiunque io voglia nel mondo, solo con la forza del pensiero, o se per esempio avessi acquisito la supremazia economico e potessi creare mezzi di scambio ex nihilo e darli a interesse alle nazioni del mondo, io credo che tenderei a circondarmi di persone il più possibile fidate, simili a me, a me vicine, e che questo porterebbe a una certa assonanza riguardo ai nomi e cognomi soprattutto nelle posizioni sociali apicali, penso anche che molti tenderebbero a cambiare nome proprio per non rivelare le proprie origini specifiche, e questo sarebbe perfettamente naturale, spiegabile, razionale, il dato tribale illustra bene la società, secondo questa teoria sociale interpretativa la sovra rappresentazioni nelle posizioni apicali accademiche per esempio, non sarebbe in ragione della maggiore intelligenza, ma della vicinanza tribale e così per tutti gli altri ambiti, fenomeno osservabile ovunque, in un comune ufficio per esempio, i più servili verso il padrone occupano le posizioni apicali, ma non in ragione della loro superiore intelligenza, ma del loro servilismo compiaciuto, e così capita di avere le persone più stupide a ricoprire posizioni di responsabilità e le più intelligenti a prendere ordini proprio per l’orgoglio suscitato dalla loro intelligenza superiore” dice il politico estremista.
“Ma allora perché l’accusano di razzismo razzistico xenofobicistico?” domanda il giornalista.
“Perché difendo la mia gente, credo, ma il vero scopo dell’accusa non è l’accusa in se ma la colpevolizzazione, le élite non vogliono che gli uomini difendano la propria stessa gente come fanno loro, anche in questo caso il tribalismo spiega, e per questo colpevolizzano, criminalizzano ogni atto volto alla difesa della propria gente da parte di tutte le altre categorie umane, per questo ogni giorno mi accusano di razzismo, vogliono fare di me un criminale e per questo trasformano gli atti volti alla difesa della mia gente dagli attacchi esterni, come atti volti alla supremazia sugli altri gruppi umani specifici” dice il politico estremista.
“Secondo la sua strampalata visione si tratterebbe di un complotto dunque, un complotto mondiale ordito dalle élite mondiali, lei oltre a essere razzistico è anche complottistico della teoria!” accusa il giornalista libero.
“Qualsiasi accusa per quanto insensata, serve allo scopo della colpevolizzazione, come accusare chi svela complotti aperti, alla luce del sole, di teoricismo della complottazione della teoria, nelle persone da colpevolizzare tutto è girato in negativo, una volta in una conferenza ho indossato una camicia azzurra, mi hanno accusato di prematismo maschile sul femminile, di machismo anti donna, la gente ignora il significato di questi neologismi a la carte, inventati lì per lì per accusare, creare senso di colpa, ma non solo, chi accusa automaticamente si pone dalla parte della vittima, dalla parte di chi ha subito un’ingiustizia e quindi della giustizia contro l’ingiustizia, il bene, l’accusato chiaramente è il male incarnato che deve lavorare per discolparsi, questi i meccanismi psicologici sottesi all’accusa, per questo mi accusano, non perché ho commesso qualche crimine e sono colpevole di qualcosa, ma per colpevolizzarmi, l’altro giorno un politico responsabile di una commissione economica governativa ha messo in discussione il ruolo dell’Unico Istituto Economico Centrale Nazionale, ha semplicemente detto che quell’Istituto che si dice pubblico nonché autonomo e indipendente, non è né pubblico, perché in mano a Istituti Economici Privati con diramazioni estere straniere internazionali, né tanto meno autonomo e indipendente perché essendo privato risponde a dinamiche private, la verità, la pura e semplice verità, a mio giudizio il politico è stato moderato perché qui siamo nell’ambito della truffa, del falso in atti legali, l’Istituto si dice Pubblico, Nazionale persino, ma di fatto è in mani private, qui dovrebbe intervenire la Magistratura che anch’essa si dice autonoma e indipendente, ma non lo fa e noi sappiamo anche il perché! Sappiamo che dietro l’autonomia e l’indipendenza che non è data in natura, in realtà si nasconde la volontà egemonica straniera, insomma, dopo questa constatazione il giorno seguente tutta la macchina libera della libera informativa ha titolato in varie forme e sfumature ma tutte con il medesimo significato, che il politico è colpevole di aver attaccato l’Unico Istituto Economico Centrale Nazionale ultimo baluardo d’indipendenza rimasto nel paese fuori dalle grinfie e dalle logiche spartitorie della politica, colpevolizzazione, criminalizzazione, non si tratta di altro, appena si mette mani alle questioni essenziali che riguardano il potere dominante, perché siamo tutti sotto questo potere nessuno di noi è libero, allora scatta il processo di colpevolizzazione attuato proprio da quelle istituzioni e da quegli organi dello stato che in ogni istante si dichiarano autonomi e indipendenti ma che invece rispondono a logiche e dinamiche deterministiche ben precise” dice il politico estremista.
“Ma perché allora l’accusano anche di odio anti-immigrato straniero? Perché lei è contro l’accoglienza diffusa, il mescolamento e l’integrazione dello straniero nero del sud nel paese candido, è forse un prematista candido kkbei? Perché nega i diritti ai migranti amorevoli appena sbarcati? Perché è contro i diritti? Perché è contro l’Uguaglianza?” domanda il giornalista libero.
“Si tratta di giovani clandestini stranieri del sud che ogni giorno sbarcano illegalmente sulle nostre coste, lo Stato costantemente storna risorse per accudire questi stranieri illegali che letteralmente ci stanno sostituendo, la nostra gente è in denatalità da molti anni, i nostri giovani sono senza risorse economiche, inseguendo le mode del momento sempre cangianti, costantemente distratti dalle cose essenziali, confusi sessualmente, invogliati alla sodomia, non fanno figli, pensano che il sesso sia un atto ricreativo anti stress da farsi alle feste sotto l’effetto di droghe con metodi anticoncezionali perché la gravidanza è costantemente propagandata come pericolosa, spiacevole, antisociale, fa venire le smagliature, gli illegali stranieri invece hanno un tasso riproduttivo molto elevato in età giovanile rispetto al nostro, semplicemente rilevo che ci stanno sostituendo, quella in atto è una vera e propria sostituzione etnica di proporzioni mai viste nella storia umana, anche se tutti i canali ufficiali continuano a chiamarla accoglienza e integrazione, qualsiasi persona che non affronta la questione in questi termini è accusato di razzismo xenofobicistico odiatore del diverso, la questione dovrebbe essere posta con chiarezza, la nostra gente non dovrebbe essere ingannata su una questione così essenziale, dovremmo chiedere alla gente, siete voi disposti a farvi sostituire, a diventare una minoranza etnica nel vostro paese? Voglio anche sottolineare un dato, il nostro paese ha fatto cose grandi anche grazie alla nostra gente, se un continente vive in stato di prostrazione è anche a causa della sua gente, delle caratteristiche specifiche della sua gente, questo è il dato tribale che ritorna, quello costantemente negato, non è vero che siamo tutti uguali, se ci facciamo sostituire da loro ci sono buone probabilità che il livello vitale non sia più lo stesso in futuro” dice il politico estremista.
“Questa pericolosa affermazione presenta risvolti prematistici non irrilevanti!” rileva il libero informatore.
“Anche solo porre questa questione in termini estesi, con un referendum per esempio, sarebbe certamente considerato, come ha appena fatto lei, un atto prematistico razziale, ma allora perché esistono etnie privilegiate, che possono apertamente lottare per il proprio diritto all’esistenza, gli stessi stranieri appena approdati illegalmente lo fanno nel nostro paese, gli viene consegnata una maglietta rossa, il colore non è casuale, e ancora sporchi per il viaggio in mare, scendono in piazza insieme alle donniste con le vergogne al vento, per rivendicare i propri diritti e il proprio orgoglio nero, perché allora se è concesso agli stranieri illegali clandestini nel nostro paese di rivendicare i propri diritti umani specifici, non è concesso agli indigeni? Ma scusi dov’è l’Uguaglianza di cui parlava? Questo non è razzismo contro gli indigeni? No? La risposta è piuttosto evidente mi pare” dice mestamente il politico.
“E sarebbe?” domanda il libero.
“Il nostro paese non è nostro, è di qualcun altro che dall’esterno fa ingegneria sociale con gli indigeni, sostituendoli con altre etnie, né più né meno quello che fa un allevatore con le sue mucche, sono sue e ci fa quello che gli pare, se un toro recalcitra riceve le sue frustate, viene macellato e non se ne parla più, che in termini umani corrisponde alla pubblica gogna, alla colpevolizzazione, alla criminalizzazione di cui parlavo prima, l’Uguaglianza è una chimera, l’Uguaglianza è di chi può permettersela, è un dispositivo sostitutivo utile a rimpiazzare gli autoctoni con i clandestini, vale per gli stranieri ma non per gli indigeni, noi non abbiamo potere e non ci è concesso rivendicare gli stessi diritti di chi ha potere, esistono etnie, gruppi umani che rivendicano con orgoglio la propria diversità, la propria premazia, il diritto essenziale a difendere la propria gente per non morire, che ogni giorno abbattono ponti e costruiscono muri ai propri confini, che non accettano migranti stranieri, che espellono quelli già presenti, che ammazzano con i cecchini chi solo osa avvicinarsi ai loro confini, che non si mescolano con i diversi, che rafforzano la propria omogeneità razziale, che si sono dati uno stato razziale ma che non sono minimamente accusati di razzismo da tutti gli umanitari della terra, al contrario, i liberi informatori parlano di difesa dei propri diritti essenziali, ma allora perché se le stesse cose proviamo a farle noi, i liberi organi statali pubblici ma privati, parlano di razzismo prematistico xenofobicistico teorico della complottazione odiatrice anti migrante e anti donna? La risposta è sempre la stessa” dice mestamente il politico.
“Le sue argomentazioni non sono prive di razzismo estremistico a tratti violento anti razza” dice il degustatore di razzismo libero e informatore.
“Abbiamo chiesto ai militari, risolviamo il problema dell’invasione dei migranti del sud una volta per tutte!” dice il politico dell’estremo.
“E come? Lo sanno tutti che è impossibile! Lo sanno tutti che i flussi migratori clandestini provenienti dal sud sono inarrestabili! Anzi, tutte le organizzazioni internazionali sostengono che aumenteranno sempre di più! Lei è piuttosto ignorante!” accusa il libero informatore.
“Recentemente è stato organizzato un grande convegno internazionale al sud, proprio in quella regione dove avvengono in maggior numero gli sbarchi, il convegno è durato molti giorni, ebbene, durante l’evento non sono avvenuti sbarchi illegali di stranieri clandestini, zero, nemmeno uno, i trafficanti di esseri umani improvvisamente e proprio nei giorni dell’importante convegno hanno cessato le loro attività, straordinaria sincronia, allora ci siamo chiesti, ma com’è stato possibile?” dice il giornalista.
“Come?” domanda il libero informatore.
“Ma scusi, come ha appena ricordato lei, i flussi non erano inarrestabili? Deve esserci un modo allora che permette di fermare questi flussi inarrestabili! Al convegno erano presenti molte personalità di prestigio internazionale, capi di stato, diplomatici, avventurieri, prenditori, prestatori valutari, scambiatori, attori, calciatori e così via, così è stato attuato un blocco navale, un semplice blocco navale, i militari fanno muro e controllano i traffici marittimi, ma come, così semplice, ma allora perché non renderlo permanete questo blocco, facendo fare ai militari quello che dovrebbero fare, proteggere i confini invece di aprirli alle invasioni straniere! Abbiamo chiesto a un militare, un ammiraglio del mare, ha detto che non si può fare, guardi mi ha detto fissandomi negli occhi, forse è necessario chiarire il significato del termine ‘blocco navale’, il blocco navale nel diritto internazionale e nell’ordinamento nazionale, costituisce un metodo di combattimento della guerra marittima, il blocco navale si fa in guerra e noi siamo in pace, bene gli ho detto, ma se è efficace per risolvere questa vera e propria emergenza nazionale mettiamolo in pratica una volta per tutte e salviamoci da questa maledetta invasione sostitutiva, mi scusi ammiraglio, ma i militari non pattugliano già il mare? Ho chiesto all’ammiraglio, certo mi ha detto lui, e allora dove sta la differenza? Semplice mi ha risposto lui, in assetto di guerra non si fa passare nessuno, mentre in assetto di pace i militari invece di bloccare le navi cariche di stranieri clandestini illegali, li ‘salvano’, li caricano a bordo delle fregate di guerra, li sfamano, li vestono, li curano, fanno partorire le donne gravide, per questo i militari si stanno dotando di ostetriche di bordo, gli fanno comunicare con i familiari a casa per fargli sapere che stanno bene e poi belli pasciuti li sbarcano sul suolo patrio pronti per la sostituzione etnica, c’è una bella differenza! Dio mio salvaci da questa tremenda sciagura!” dice il politico dell’estremo con gli occhi al cielo.
“Voi vorreste riportarci in guerra! Siete dei criminali razzisti!” dice il libero dell’informazione.