“Ha fatto il suo tempo” dice il giornalista. “Certamente” dice la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “L’uomo ha fatto il suo tempo” dice il giornalista. “Certamente, l’uomo inteso come maschio alpha dominate, quello è finito, morto e sepolto, sotterrato in putrefazione, è piuttosto evidente, sopratutto nelle rappresentazioni mediatiche artistiche, nelle rappresentazioni culturali, nella vita di tutti i giorni, il maschio alpha dominio è finito, ma questa non è una brutta cosa, al contrario, grazie al cielo!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “E’ proprio questo l’elemento controverso, le rappresentazioni artistiche, culturali, i libri, le opere teatrali, le opere visive eccetera, rappresentano il reale o lo alterano per influenzarne il naturale mi viene da dire, decorso? E’ la solita questione dell’uovo e la gallina” dice il giornalista. “Le opere mediatiche non determinano i comportamenti dei giovani e della società in generale, sono una sociologa della psicomente e posso assicurarglielo, sono stati fatti studi approfonditi al riguardo che lo dimostrano chiaramente, l’uomo impara per imitazione, nei bambini che ripetono tutto quello che gli adulti fanno è piuttosto evidente, per questo le mamme dicono ai loro piccoli di non frequentare cattive compagnie, per evitare di ripeterne gli errori per imitazione, le opere mediatiche mostrano la figura di un maschio debosciato, sfibrato, molle, afflosciato, degenerato, dissoluto, vizioso, costantemente in crisi d’identità, effeminato, estrogenico, arrendevole, debole, accondiscendente, facile alle lacrime come le collegiali, eccitabile, emotivo, facile alle tentazioni e alla sconfitta, alla rinuncia, alla depressione, alle dipendenze, alla sottomissione, all’autodistruzione in luogo dell’autoperfezionamento, la musica ha lavorato molto in questo senso, non razionale, è certamente vero, ma queste rappresentazioni del maschio nel mondo culturale, da decenni, non hanno certamente determinato la formazione del maschio sociale che osserviamo oggi, assolutamente lo escludo, se un idolo delle folle si veste di bianco, il giorno dopo tutti i ragazzini e non solo si vestono di bianco, questo è il meccanismo alla base del marketing, per questo le grandi multinazionali scelgono personaggi famosi per le loro pubblicità, è vero, ma posso dire con certezza senza tema di essere smentita, che le serie TV per esempio sulla net virtuale, non influenzano i comportamenti dei nostri giovani, i ragazzi si drogano non certo perché vedono altri farlo ma per autodisposizioneinteriore, mostrare due ragazzini dello stesso sesso che si baciano e fanno sex con piacere, due ragazzine che si accarezzano voluttuosamente, non spinge i nostri giovani a fare lo stesso, su questo punto la scienza è piuttosto chiara, la chiamano dissonanza cognitiva, vedi bianco e lo dici nero, è facile, nessuna influenza negativa da parte dei media, lo schermo controllato da chi? non è cattiva maestra, questo è il mio parere di esperta della psicomente sociale, tutto quello che diciamo non deve essere necessariamente vero” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio tranx attivista della femmina. “L’uomo è oggi rappresentato come lei ci ha appena spiegato, di contro la donna è rappresentata forte, austera, indipendente, violenta persino” dice il giornalista. “Testosteronica, brutale, ruvida, aggressiva, sboccata, priva di gentilezza, delicatezza, cura, amore, femminilità, il suo elemento tipico, ed è sempre stata la femminilità ad allettare l'uomo inteso come maschio, l'uomo vede nella donna aggressiva un rivale, si crea distacco, certo, oggi la donna è il nuovo maschio e il maschio è la nuova donna, c’è stata una rivoluzione mi sento di dire, una netta biforcazione, un capovolgimento, basta maschio alpha dominio forte, adesso c’è la donna alpha dominio forte, oggi la donna fa la pipì all’impiedi, l’uomo evirato invece si deve accovacciare, ma non è una cosa negativa anzi, grazie al cielo!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “Se gli ingranaggi dell’orologio girano all’incontrario il meccanismo si rompe, l’orologio si ferma e non segna più l’ora esatta” dice il giornalista. “Oggi gli orologi sono digitali, non ci sono più gli ingranaggi, questa visione meccanicistica è superata, è medioevale, oggi con il virtuale possiamo creare la realtà che più ci piace, che più ci aggrada, possiamo alterare le leggi di natura, l’uomo oggi è padrone della creazione, anzi, mi sono sbagliata, questo è il retaggio patriarcalistico del passato, la rappresentazione della massima divinità come maschile, queste sono le conseguenze millenarie dell’oppressione del maschio, Dio non è maschio ma femminile, Dio crea e la creazione è la caratteristica tipica della donna, molti studi teologici moderni ce lo confermano, Dio è donna! Grazie al cielo!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “Cos’è la mascolinità tossicistica?” domanda il giornalista. “Una malattia, puro e semplice – la docente emette un rutto – abbia pazienza, insomma gli uomini affetti da questa malattia assumono comportamenti predatori, mandano fiori alle donne, le fanno la corte, inviano cioccolatini, toccano i sederi, basta, è giunto il momento di dire basta! Le donne sono stufe di essere aggredite, stuprate moralmente e fisicamente, sul lavoro, sul bus, a teatro, nei luoghi di ritrovo! Basta! Basta occhiate languide! Le donne sono stufe! Le donne vogliono l’uomo senza testosterone, l’uomo moscio, afflosciato, castrato, per il proprio appagamento preferiscono gli strumenti di gomma semoventi, oggi ci sono i robot che svolgono un servizio nettamente superiore all’uomo ormai totalmente apatico e svuotato, in termini di prestazioni poi non ci sono paragoni, i robot hanno capacità infinite e quando non servono si spengono, non c’è proprio competizione con il maschio classico! Ogni donna ha il diritto di dotarsi di un robot domestico per appagare le sue esigenze e per soppiantare il maschio evirato perché affetto da mascolinità tossicistica!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “Non fa una piega! Coerente, razionale, scientifico” dice il giornalista. “Diciamocelo francamente, i maschi candidi a letto sono deludenti! Fanno pena! Non hanno le dimensioni, non hanno la durata! La donna spesso deve simulare! Basta simulazioni, donne ribellatevi, l’orgasmo slegato dalla riproduzione è un vostro diritto primario! La gravidanza è lo strumento del maschio per opprimere la femmina! Allora basta gravidanze! Sciopero delle gravidanze! Estinguiamoci così il maschio impara! Il maschio oggi è deludente, pieno di sensi di colpa, si vede che gli manca la clava per sottomettere le donne, vorrebbe la spada per andare in guerra, ma quei tempi per fortuna sono finiti, adesso deve fare l’impiegato precario tutto il santo giorno dietro a una scrivania, castrato, nevrotico, stressato, represso e oppresso dal datore di lavoro, deve lavare i piatti, portare fuori la spazzatura, portare il cane a fare i bisogni, pulire il gabinetto con i guanti di gomma, mentre la donna è all’estero per lavoro a guadagnarsi lo stipendio perché la donna è sempre stata più intelligente dell’uomo, l’uomo si è sempre imposto con la forza ma adesso che non può più esercitarla, la donna con la forza della psicomente, prende il sopravvento, ma a molti uomini questo ruolo sociale va stretto e così commettono femminicio, cedono alla violenza, diventano pazzi, in questi casi credo sia giusta la proposta di legge che prevede la castrazione chimica, questi maschi candidi tossici non devono riprodursi, devono estinguersi prima che sia troppo tardi!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “In molte rappresentazioni culturali l’uomo è un comprimario, un perdente, invidioso, saturo di emozioni femminili, delicato, se candido poi, sempre comprimario del maschio alpha colorato del sud, mai all’altezza, sempre umiliato, oppure totalmente sottomesso alla figura femminile, perché?” domanda il giornalista. “Semplicemente questo è un processo transitivo, il maschio sta transitato, la sua identità transita verso il femminile, e quello che noi osserviamo, è questo processo transitivo che all’inizio ci lascia perplessi certo, si tratta di accettare la nuova realtà, si tratta di prenderne coscienza, si tratta di adeguarsi ai nuovi cambiamenti, adeguarsi o soccombere, non ci sono alternative, di fronte al mondo che cambia la questione non è quella di dire, ‘cosa fare per tornare al passato’, ma di dire, ‘cosa fare per adeguarci alla società che cambia, all’uomo donna e alla donna uomo’, è molto semplice, non si tratta di opporsi, di erigere barricate, muri, ma di aprirsi, abbandonarsi totalmente al cambiamento arricchente, come per le migrazioni dei maschi del sud, non vanno ostacolate, ma accolte con favore, non è possibile ragionare in termini diversi! Si tratta di guardare i lati positivi e non quelli negativi del cambiamento, si tratta di dire, ‘guarda che bello il nuovo’ e non, ‘guarda che brutto’, è facile, non è complicato, si tratta di rinunciare alla propria anima, alla propria coscienza, alla propria voce interiore, alla propria natura, a Dio stesso, nulla di più facile dico io, che ci vuole? Chi crede più in Dio? Qui sono tutti ateistici! Un battito di ciglia, il tempo di dirlo ed è già fatto! Grazie al cielo!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina. “Come reagiscono gli uomini?” domanda il giornalista. “Recalcitrano, ma piano piano si adeguano, rinunciano volontariamente e passivamente alla propria natura in favore della transitorietà sex, molti iniziano a incontrare altri uomini la sera per appuntamenti galanti, usano le creme contro le irritazioni come le donne, non c’è nulla di male, è normale, è piacevole, perché no? La fragilità, l’emotività appartiene anche al maschio, l’uomo è contento perché finalmente anche lui può mostrare la sua fragilità al mondo senza vergogna, le lacrime non sono assenza di mascolinità soprattutto in un contesto dove la mascolinità è stata resa tossica, viva le lacrime, viva la sodotranx, viva il piacere! L’uomo non deve temere di relazionarsi in modo diverso con il proprio corpo, gli organi escretori possono servire il piacere e non c’è nulla di male in questo! Questa non è una crisi del maschio, questo è il nuovo maschio, che non teme d’indossare la gonna, di gettare nella spazzatura i completi giacca e cravatta piuttosto scomodi quando si tratta di pulire i sanitari e lavare i piatti, il nuovo maschio non deve temere di fare la pipì da seduto, di avere rapporti fluidi anorol, non bisogna avere timore di abbandonare gli stereotipi del passato eredità di una società millenaria patriarcalistica ormai fallita che raffigurano il maschio come virile, ruvido, brutale, pronto a difendere quello che è suo con la vita, non c’è rimasto più nulla da difendere, ormai tutto è perduto, il femminile a preso il sopravvento, l’apertura è vincente, si tratta di fare entrare dentro di se non di mettere dentro ad altri, non li vedete i milioni di migranti che prendono possesso delle vostre terre? Ancora una volta, non si tratta di opporsi, ma di abbracciare con il sorriso sulle labbra e con gaudio la nuova realtà sociale multicultranxchaos, lo dico chiaramente al maschio che inizia a comprendere le pene femminili, all’inizio fa male, ma poi è bello! Il maschio si evolve! Gli stereotipi di genere dicotomici maschio femmina non hanno proprio senso, vanno abbandonati al più presto, via via! Il genere è per convenzione, per relazione sociale, riguardano la scelta, per questo facciamo scegliere ai bambini il genere sex che preferiscono, se i bambini candidi scelgono di essere bambine li imbottiamo di pillole ormoblock che dovranno prendere per tutta la vita senza timore di effetti collateralistici, gli tagliamo il pistolino e gli mettiamo i gonnellini, il maschio si evolve e grazie al cielo dico io!” dice soddisfatta la docente universitaria esperta di maschio attivista della femmina.
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