“Qual è la situazione?” domanda il giornalista. “Cinque morti e cinque feriti gravi, di cui due amputati” dice il generale della pace. “Com’è accaduto?” domanda il giornalista. “Durante un’azione anti-terrore nei pressi dei pozzi petroliferi” dice il generale della pace. “Qual è la natura della nostra missione militare estera nella regione mediana della terra?” domanda il giornalista. “Pace, la nostra è una missione di pace, siamo lì per costruire ospedali e per addestrare le truppe locali affinché possano affrontare e sconfiggere il terrore globale che in quelle regioni mediane del pianeta è molto molto forte, il Male attecchisce straordinariamente nelle regioni desertiche” dice il generale della pace. “Le faccio questa domanda, la nostra Carta Fondativa ripudia la guerra, i nostri militari sono lì con il compito di addestrare i locali, ecco, com’è possibile che siano morti in azione di guerra?” domanda il giornalista. “I nostri militari si trovavano nelle retrovie, sono i nostri uomini migliori, incursori, assaltatori, i migliori istruttori che abbiamo, in quella regione era in corso una vasta azione anti-terrore, non conosciamo ancora bene i dettagli ma sappiamo che c’è stata una forte esplosione proprio nelle retrovie che ha colpito gli addestratori incursori guastatori” dice il generale della pace. “Ma cosa ci facevano sul campo di battaglia gli addestratori?” domanda il giornalista. “Gli incursori addestratori oltre al normale training, ovvero l’addestramento in poligono, agiscono anche come mentoring” dice il generale della pace. “Che cosa significa?” domanda il giornalista. “Il mentoring è l’addestramento in azione di guerra” dice il generale della pace. “Dunque la missione di pace prevede azioni di guerra” dice il giornalista. “La fase finale dell’addestramento prevede delle azioni reali, non simulate, sul campo di guerra, sono obbligati ad andare sul campo di guerra, perché soltanto in azione, quando gli allievi sparano ai terroristi, gli istruttori possono analizzare la corretta traiettoria della pallottole, se è conforme alle specifiche tecniche, il valore del loro stesso lavoro e la preparazione degli allievi, altrimenti come fanno gli istruttori a valutare i cadetti e così l’esito dei loro insegnamenti? E’ chiaro che devono andare in guerra, è chiaro che devono scendere in campo contro il terrore globale che minaccia gli alleati regionali, è chiaro che devono fare missioni di sicurezza contro il Male, sono dei militari! I nostri militari sono caduti durante il mentoring dietro la loro squadra di Counter Terrorism Service, tutto si è concluso bene, la missione ha avuto successo, ma al rientro uno dei nostri deve essere passato su una mina o qualche nemico ha attivato un dispositivo esplosivo di cui ignoriamo la natura, è così che sono morti, all’estrazione molti erano già deceduti, erano dei veterani, dei buoni soldati, dei bravi istruttori incursivi” dice il generale. “Quale interesse nazionale difendono i nostri militari in quella regione del mondo?” domanda il giornalista. “Difendiamo i nostri alleati e i valori democraturatici, non posso dire di più, segreto militare” si allontana il generale. “Siamo al servizio degli alleati, serviamo gli alleati, moriamo per loro, generale, qual è la differenza tra il servizio al tiranno e il servizio all’alleato?” domanda il giornalista.
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