Autore Alex Payne
Pubblicato 01/03/2022, 19:15
“Signori ci siamo sbagliati!” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“Siamo alla seconda e terza generazione, abbiamo molti dati da poter analizzare, possiamo scientificamente stabilire se l’accoglienza integrativa funziona concretamene oppure si tratta di un mito usato per scopi suppletivi” dice il giornalista.
“I cittadini liberati e regolarizzati di origini straniere del sud al nord, sono circa un
quarto della popolanza, in quella grande città dove è avvenuta la strage d’indigeni per mano di un terrorale attenzionato dalle forze securitarie, un terrorale di origini straniere appena uscito di prigione nonché sottoposto a programma anti-estremizzazione, in quella città in lutto dicevo, gli stranieri vivono in ‘circoli chiusi’” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.“Parlano la stessa lingua, hanno le stesse radici, le stesse tradizioni, gli stessi costumi, mangiano lo stesso cibo, seguono la stessa religion, era più che evidente che nonostante il programma mescolativo integrativo ‘macchia di leopardo’, tendessero a riunirsi e a stare insieme, è una legge di natura, non serve uno studio sociologico approfondito per comprenderlo, si tratta di comune buon senso” dice il giornalista.
“Le nostre analisi comportamentali computerizzate basate sul ‘programma macchia di leopardo’, davano risultati positivi, integrazione mescolativa al cento per cento con meno candid, invece gli stranieri, nonostante l’assegnazione delle case popolari ‘a macchia di leopardo’ appunto, lo stesso hanno trovato il modo di riunirsi e di vivere negli stessi quartieri etnos, con mercati, bar, macellerie, luoghi di culto, conformi alla loro cultura e alle loro abitudini, ci dispiace, i computer non sono stati in grado di prevederlo, dobbiamo perfezionare le procedure” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“Nell’isolamento fiorisce l’estremismo, è interessante notare come l’estremismo colpisce certe comunità religion e non altre, come mai?” domanda il giornalista.
“Le dinamiche sociologiche sono molto complesse, l’isolamento, la ghettizzazione spontanea, naturale, crea l’ambiente per il fiorire dell’estremismo, la cosa spaventosa e francamente imprevedibile, è che la komunità religions sviluppa una forma di solidarietà interna, i membri della kommunità si aiutano vicendevolmente, si alleano per così dire contro l’indigeno locals candid, creano uno stato nello stato, crescono come una massa tumorale, che quando si sente forte e sufficientemente supportata dall’esterno, dalla nazione madre per esempio, e anche dagli agenti-traditor interni, allora si organizza ed esce allo scoperto, rivendica posizioni di potere, chiede maggiori diritti in nome dell’uguaglianza senza discriminanze anti-straniers, alimentando la divisione e il conflitto, sviluppando solidarietà razzale ma non premale sia chiaro, spedendo denaro al sud per rafforzare la nazione madre, per aiutarla a crescere, addirittura mandano soldi per formare campi d'addestramento estremo, agendo come un agente straniero al nordic, sono tutte dinamiche nuove e imprevedibili, i computer robotizzati non potevano prevederlo, gli algoritmi hanno fallito, abbiamo solo applicato le formule” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“Insomma l’accoglienza integrativa ha fallito” dice il giornalista.
“Non totalmente, noi esperti diciamo che è ‘mal riuscita’, questo significa che possiamo lavorarci su e migliorarla, renderla speciale, perfezionarla, continuando a portare stranieri del sud al nord, forse abbiamo sbagliato i tempi, la cura del nordic è giusta, abbiamo forse sbagliati i tempi, importando stranieri del sud al nord con una frequenza così rapida, lo straniero non ha tempo d’integrarsi, non rinuncia alle sue idee, alla sua cultura, alle sue tradizioni, ma anzi le rafforza, le vuole imporre al nordic ignaro, abbiamo creato nelle città nordic un fiume carsico di estremismo che cova invidia e vendetta nei confronti dell’indigens visto come diverso, visto come infedels, visto come poco rispettoso dello straniers arricchente, visto come tropo a suo agio a casa sua, poco propenso ad abbattere le statue, poco incline a inchinarsi, a inginocchiarsi ginocchioni allo straniers sofferente, poco propenso a cedere i suoi privilegi, poco accoglitore nonostante accolga costantemente milioni di sudist al nordic, insomma sono molte le accuse che lo straniers del sud muove al nordic del nord colpevolmente candid, gli stranieri non si sono integrati, si sono fatti la loro piccola nation al nord, hanno i loro quartieri, i loro medici, i loro sacerdoti, i loro luoghi di culto, le loro scuole, le loro forze ordinative speciali, i loro mercati, i loro saggi, i loro intellettuali, le loro zone speciali, i loro luoghi di ritrovo, le loro macellerie, le loro tabaccherie, i loro bar e via dicendo, ma questo non basta mica, loro manifestano disagio, si sentono oppressi nei diritti, la cittadinanza nordic non basta mica, non basta mai nulla non era facile prevederlo, si sentono lo stesso discriminati, circondati da candid biondi con gli occhi azzurri si sentono a disagio, ‘ci sono troppi candid qui al nord con gli occhi azzurri per loro è come un segno di riconoscimento! Ci guardano male, come se fossimo diversi da loro! Ci offendono!’ affermano candidamente anche se scur del sud, loro vorrebbero una nazione nordic uguale a loro, più scur, a loro gli piace così, con gli occhi marroni, perché loro sinceramente lo proferiscono, non si sognano mica di tornare al sud a casa loro dove tutti hanno gli occhi marrone chiaro, no! Troppo facile! Loro vogliono gli occhi marroni al nord! E per farlo devono sconfiggere l’oppressione degli occhi azzurri! Tutti questi candid sono offensivi, opprimenti, è risaputo che il maschio candid è opprimente, lascia senza fiato, lo sanno bene le donniste nordic che adesso stanno imparando a conoscere il sudist, loro vorrebbero integrarsi di più, più in alto, loro vorrebbero ‘una collocazione ai piani alti della società’, loro vorrebbero che questa società diventi la loro società e non la società dei razzali premali candid nordic accoglitori integratori, loro giustamente si propongono di ottimizzare questa società, renderla un posto migliore per tutti loro, e non hanno tutti i torti francamente, e quindi lottano per acquisire maggiore spazio vitale al nord dopo essere stati accolti amorevolmente dal nordic, invece di ringraziare chiedono di più, invece d’inginocchiarsi al nordic chiedono al nordic d’inginocchiarsi, non fanno altro che seguire la loro natura, non possiamo fargliene una colpa, quello che non sta seguendo la natura è il nordic evirato, disumanizzato, bovinizzato, effeminato, è lui che è stato reso difettoso dall’obbligo scolastico e dalla cultural di massa libera, e per questa ragione merita di essere rimpiazzato per sempre”
“La tendenza a estremizzarsi è molto forte soprattutto nelle seconde e terze e successive generazioni” dice il giornalista.
“Sì abbiamo notato, ma dobbiamo approfondire questa questione con i computers, le nuove generazioni di origini straniers al nordic è come se cercassero le loro radici, in molti casi si attaccano alle loro radici nationals, religion, culturals più dei genitori laicizzati secolarizzati, è un processo ancora tutto da studiare, mitizzano il loro passato, le loro radici, cosa che i genitori non fanno, alcune volte, la prospettiva, la lontananza, li porta a idealizzare, a santificare in alcuni casi le loro origini, a vederle come un luogo sacro a cui ritornare, o da ricreare al nord, per questo ogni tanto si ‘attivano’ da una situazione di latenza, e fanno stragi di indigens candid innocenti ma lo stesso colpevoli ai loro occhi, meritevoli di essere puniti e cancellati dall’esistenza, purtroppo abbiamo constatato che i programmi dopo-carcere di reinserimento integrativo sociologico non sempre vanno a buon fine, vanno perfezionati anche loro perché spesso otteniamo l’effetto contrario voluto” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“In queste comunità stranieri circola molto denaro, transitano un sacco di persone sconosciute, un sacco di denaro e anche armi” dice il giornalista.
“I servizi avevano dato l’allarme, molti denari sono destinati al finanziamento dei campi addestrativi estremi, ma evidentemente ‘qualcosa è andato storto in fase komunicativa!’ Ops! Le komunità straniere sono komunità chiuse, hanno la loro economia parallela, i loro circuiti segreti non sempre facili da smascherare! Ma lo stesso non possiamo rinunciare ai nostri valori di libera circolanza delle persone animali e delle cose” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“Adesso che c’è l’invisibilenemico virologico infettante, alcuni amministratori pubblici propongono di far curare la popolanza indigena nordic dai veterinari, i medici degli animali” dice il giornalista.
“Non mi stupisce, è una proposta di buon senso, i nordic sono mammiferi, sono degli animali mammiferi, tutti i mammiferi hanno sette vertebrali cervico, allattano il neonato, e i veterinari conoscono la fisiologia dei mammiferi, allora per quale ragione i dottori delle bestie non possono curare le bestie nordic umane?” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
“Bisogna porre un freno all’ingresso illimitato degli stranieri del sud al nord? Bisogna creare società omogenee coese e solidali senza polizia per le strade?” domanda il giornalista.
“Solo perché qualche indigeno ci perde la testa? Mi sembra eccessivo! Dobbiamo continuare ad accogliere e integrare milioni di stranieri del sud al nord anche se abbiamo visto che l’integrazione è un’utopia progressista! Tutto questo sangue non ci deve distogliere dai nostri doveri di tolleranza e di accoglienza indiscriminata, ILLIMITATA, dello straniero del sud al nord perché proprio adesso che ci stiamo disfacendo, non possiamo rinunciare ai nostri sacri valori di libertà democraturatica liberata, anche il santissimo della religion one ha fatto degli appelli importanti in tal senso mi pare” ammette l’esperto di migramenti di sudist al nordic.
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