“Povera ragazza” dice il giurista. “La sua storia ha commosso il mondo, una ragazza così giovane e bella” dice il giornalista. “Si è lasciata morire, ha smesso di bere e di mangiare e si è lasciata morire così, di fronte allo sguardo impotente dei genitori e delle persone che l’amavano” dice il giurista. “Eutanasia” dice il giornalista. “In quel paese è legale anche per i bambini, lei era minorenne, era molto depressa, aveva subito delle violenze e le cicatrici non si erano mai rimarginate, viveva nel dolore, lei si era attaccata a quel dolore, invece di rifiutarlo ne ha fatto la base della sua identità, era bella come una principessa, circondata da persone che le volevano bene, aveva scritto un libro, era conosciuta ma si è lasciata andare, il dolore le ha preso l’anima, ha smesso di nutrirsi e assistita dallo Stato, ha smesso di vivere” dice il giurista. “I nostri ragazzi sono fragili, estremamente fragili” dice il giornalista. “Sì, i nostri giovani sono estremamente fragili” dice il giurista. “Colpa delle cattive influenze mediatiche, della cattiva cultura che impone sempre modelli negativi, colpa della cattiva educazione che ricevono a scuola, c’è troppo permissivismo, non dovrebbero essere i bambini a dire alle persone adulte che cosa fare, c’è troppo protezionismo, con il nobile ma nocivo pretesto di risparmiare sofferenze alla propria prole, i genitori sono iperprotettivi, li viziano eccessivamente, questo invece di rafforzarli li indebolisce, li rende inadatti alla vita, li rende succubi delle figure autoritarie e questo piace al potere dominante, sempre pronti a incolpare gli altri per i propri fallimenti e non se stessi, sempre pronti a pretendere che il mondo cambi, la natura cambi e si pieghi ai loro capricci, ma questo infantilismo una volta introiettato è difficilissimo da sradicare” dice il giornalista. “Indubbiamente” dice il giurista. “Alcuni studiosi parlano di femminilizzazione della società, assenza di mascolinità, persecuzione del maschio, esaltazione dell’uomo donna, crollo dei livelli ormonali maschili nella società, omosessualismo diffuso dovuto a una mancata emancipazione dalla figura materna, è corretto?” domanda il giornalista. “Non sono uno psicologo, mi occupo di giurisprudenza, ma ravviso dei validi elementi di riflessione” dice il giurista. “L’adolescenza è un periodo drammatico per l’essere umano, una fase molto difficile, molti adolescenti fanno pensieri di morte ma permettere l’eutanasia soprattutto in una fase così complessa, è rischioso, è un’ulteriore passo verso il permissivismo, verso l’indulgenza nei confronti di pulsioni che invece andrebbero contrastate, combattute, vinte, in passato c’era quest’idea di contrastare le passioni proprio perché veniva riconosciuta la loro pericolosità se incontrastate, se lasciate totalmente libere di esprimersi, oggi invece chi pone dei limiti ai desideri, alle pulsioni, alle passioni non solo quelle naturali ma anche a quelle innaturali, è ostracizzato, criminalizzato, condannato pesantemente, escluso letteralmente dalla società, oggi le nostre società moderne ed evolute hanno elaborato la paura del grasso, che sarebbe l’avversione verso le persone obese, patologicamente obese, medicalmente obese, che hanno cioè bisogno di cure mediche, quasi la metà della popolazione ne è affetta ma guai a criticarla, chi lo fa sarebbe affetto da paura del grasso, si medicalizza non chi ne ha una reale necessità ma chi evidenzia uno stato malato necessitante di cure, così le persone grasse manifestano il loro diritto a essere grasse anche se questo mette a rischio la loro salute e la loro stessa vita, questo non è un eccesso di permissivismo, si potrebbero fare molti altri esempi, questo non è cedere al vizio invece di contrastarlo?” dice il giornalista. “Sono considerazioni di natura sociologica che mi fanno riflettere ma su cui non sono in grado di esprimersi, di certo da un punto di vista legale i cittadini devono poter esercitare il loro diritto a essere grassi e non devono essere contrastati, chi critica il loro stato in realtà attenta alla loro libertà e ai loro stessi diritti umani universali” dice il giurista giurista. “La ragazza a fatto bene a cedere alle proprie inquietudini?” domanda il giornalista. “Sono casi particolari, la ragazza era sopraffatta dal dolore, anche se minorenne ha preso una decisione ed è stata aiutata a portarla a termine anche contro la volontà dei genitori, recentemente una sentenza ha dato ragione a una minorenne che contro la volontà dei genitori, aveva deciso di cambiare sesso e di farsi asportare tutti gli organi femminili, seni, vagina, utero, si tratta di casi molto difficili ma sempre più frequenti, in generale le sentenze delle Corti di Giustizia vanno nelle direzioni di assecondare la volontà dei richiedenti e riconoscere l’autodeterminazione, che è il diritto fondamentale di ogni essere umano” dice il giurista. “La ragazza ha esercitato un suo diritto fondamentale” dice il giornalista. “Certamente, il suo diritto fondamentale all’autodeterminazione, l’autodeterminazione individuale soggettiva che si fonda sulla dignità personale e non può essere limitata in alcun modo, solo gli Stati autoritari e totalitari limitano il diritto autodeterminativo dei propri cittadini i quali nei regimi dittatoriali vivono in una condizione coercitiva che costantemente schiaccia la dignità e l’autodeterminazione individuale, quella ragazza paradossalmente morendo ha potuto essere libera perché ha esercitato il suo diritto autodeterminativo, morire è stata l’espressione della sua libertà, decidendo di mettere fine alla propria vita quella ragazza ha esercitato la sua libertà, perché il diritto di morire è un diritto fondamentale dell’essere umano vivente” dice solenne il giurista. “Il diritto autodeterminativo è spesso invocato dai genitori che si rifiutano d’inoculare coercitivamente i propri bambini sani per malattie che non hanno come prescrive la legge dello Stato che loro dicono autoritario, essi affermano che le inoculazioni medicali preventive coercitive sono discriminatorie, che i veri untori non sono i non inoculati ma gli inoculati che inoculandosi distruggono il loro sistema immunitario, manifestano in piazza chiedendo libertà di scelta e di cura, addirittura alcuni sostengono, supportati da studi scientifici non riconosciuti ufficialmente, che le inoculazioni medicali preventive coercitive non prevengono ma ammalano, uccidono in alcuni casi, paralizzano, storpiano, distruggono vite” dice il giornalista. “Mi dispiace per questi genitori irresponsabili ma il diritto autodeterminativo non si applica ai minori, per i minori valgono le decisioni dei responsabili, ma i genitori, date le scarse conoscenze scientifiche non possono decidere liberamente, l’autodeterminazione e la libertà prevede la conoscenza, la decisione deve essere consapevole, non è ammessa superficialità, si rende quindi necessario il parere di specialisti statali del settore che tutti unanimemente, i medici non unanimi sono prontamente radiati, riconoscono la necessità imprescindibile delle inoculazioni coercitive medicali preventive, la libertà implica diverse possibilità, ma la scienza ha escluso la possibilità di sottrarsi alle inoculazioni perché ha dimostrato che non è scientificamente provata la posizione di chi si vuole sottrarre ai propri obblighi salutari che sono tanto più stringenti se è in gioco la vita di un minore indifeso, i genitori non possono negare il diritto alla salute dei loro piccoli, non possono negare un diritto così essenziale ai loro piccoli” dice il giurista. “Insomma l’autodeterminazione va bene se riguarda il diritto alla morte ma non va bene se riguarda il diritto alla salute” dice il giornalista. “Rifiuto queste sue semplicistiche conclusioni, le ho appena dimostrato che la Giustizia preserva sempre la Libertà!” dice il giurista.
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