“Direttore” dice il caporedattore. “Sentiamo” dice il direttore. “Faccio un elenco di titoli, ‘La visita in ospedale poi la follia, chi è l'uomo che ha cercato di uccidere la donna in centro’” dice il caporedattore. “Fammi indovinare, un migrante straniero” dice il direttore. “‘Sangue in centro città, 26enne reagisce al furto, accoltellato tre volte dal rapinatore, il giovane finisce in fin di vita’, ‘Aggredisce una donna con un coccio di bottiglia’” dice il caporedattore. “Ti prego” dice il direttore. “Permesso di soggiorno scaduto, poi, ‘Turista di 14 anni molestata davanti alla mamma, uomo fermato per violenza sessuale” dice il caporedattore. “Mi viene da vomitare, di fronte alla mamma?” dice il direttore. “Quando scappa scappa, poi, ‘Anziana aggredita e rapinata colpita alle spalle da due uomini per la collana’, poi ‘Una ragazza di diciannove anni presa a pugni da due uomini in centro’” dice il caporedattore. “Tanti uomini violenti, hai finito?” dice il direttore. “Non ancora, ‘Aggredisce i sanitari e gli sputa in faccia, loro in profilassi, lui denunciato e curato perché infetto’” dice il caporedattore. “Questo mi piace perché sei riuscito a non dire ‘uomo’, vedo che diventi ogni giorno più bravo” si complimenta il direttore. “Grazie, ‘Agguato notturno nel boschetto dello spaccio ucciso 25enne, morto a causa di un colpo sparato all’addome’” dice il caporedattore. “Basta basta, senti, risparmiami gli altri casi, ci siamo capiti!” si lamenta il direttore. “Il codice deontologico l’ho applicato, volevo sapere se devo applicare anche il protocollo ‘cronaca locale’” dice il direttore. “Solo per le storie più cruente, per il resto come al solito, trafiletto in coda, la prima invece ai migranti ‘salvati’ al largo pronti allo sbarco a migliaia, donne e bambini, soffrono, fate presto” dice il direttore. “Grazie, e anche oggi il nostro sporco lavoro...” dice il caporedattore. “A quanto pare ci rimpiazzano non solo con i numeri, non solo con un maggiore tasso demografico riproduttivo!” dice il direttore. “Già” dice il caporedattore. “Nell’opinione pubblica si sta creando una vasta opposizione all’immigrazione irregolare nel paese, tutti vanno e vengono a loro piacimento come abbiamo visto, e come succede sempre, quando c’è lassismo, quando c’è troppa indulgenza, gli esseri umani tendono a dimenticare le buone maniere e a comportarsi come animali, da noi sono persino incentivati a farlo, lautamente incentivati, gli indigeni stanno iniziando a comprendere come stanno le cose, stanno aprendo gli occhi, capiscono che le leggi che regolano o vietano l’immigrazione irregolare, illegale, clandestina, riguardano il futuro del paese, determinano letteralmente il futuro demografico nazionale, gli irregolari stranieri del sud che ogni giorno a migliaia illegalmente entrano nel paese, saranno la popolazione futura di questo paese, ecco perché è fondamentale riappropriarsi della sovranità in primo luogo economica, perché tutto parte da lì, ma poi territoriale, demografica e quindi un controllo capillare sulle politiche migratorie del paese, un presidio dei confini, edificare muri, abbattere i ponti, esattamente l’opposto di quanto accade adesso” riflette il direttore. “Ha deciso di entrare in politica?” domanda il caporedattore. “Non ancora, i nemici sono indicibilmente forti, hanno un potere immenso, divino, controllano persino i cieli, decidono quando far piovere, determinano carestie, siccità, come il Dio dei testi antichi, non possiamo fare altro che servirli, pregare di nascosto, trovare un Dio che ci aiuti, che ci difenda dai nostri carnefici, che ci faccia prevalere sui nostri nemici, che ci salvi, per ora hanno tutto in mano Loro, non possiamo fare altro che servire e subire, sono loro che controllano le politiche migratorie, non solo quelle nel nostro paese, sono loro che portano e danno libero accesso a milioni di migranti irregolari nel nostro paese, e questo non è nel nostro interesse, questo non giova alla nostra sopravvivenza, la questione non è se e come accogliere stranieri, la questione è molto più seria, la questione riguarda la nostra sopravvivenza, ecco perché in passato i nostri padri si opposero tanto all’apertura dei confini agli stranieri, non certo perché erano totalitaristi, leggevo un libro sull’ultima grande guerra, in mezzo a un mare di becera e ignobile, irreale, propaganda si trovano notizie interessanti, nel bel mezzo del conflitto mondiale, a un passo dalla sconfitta, il regime stampava manifesti propagandistici per mettere in guardia la popolazione indigena sull’invasione dei migranti stranieri di colore del sud, fa riflettere, perché nel bel mezzo della grande guerra, sotto le bombe dei nemici, tra mille necessità e incombenze, tra stenti e sofferenze indicibili, perché i propagandisti del regime dedicavano le poche forze e risorse a loro disposizione per allertare la popolazione sull’invasione straniera che solo adesso a distanza di molti molti decenni riusciamo a comprendere?” dice il direttore. “Lungimiranza, fortuna, delirio forse” dice il caporedattore. “Nevrosi” dice il direttore. “Manie di persecuzione” dice il caporedattore. “Mi piace collezionare le mappe, le mappe di qualsiasi tipo, carte geografiche marine, terrestri, recenti, antiche, se tu guardi le antiche mappe, scopri delle cose straordinarie, esistevano regioni al nord, aree della terra oggi dimenticate, città, popolazioni, confini totalmente diversi a quelli attuali, nomi di luoghi sconosciuti ai popoli attuali, quelle città sono esistite, quei popoli hanno vissuto, prosperato, le mappe descrivono città ricche, dotate di strade, chiese, castelli, palazzi governativi, e adesso sono stati completamente dimenticati, cancellati dalla storia, è un’idea terrificante, immagina, tutta la nostra esistenza, tutta la cultura, il sapere che abbiamo prodotto, l’arte, le città, completamente dimenticate, obliate, cancellate, scomparse nel totale nulla, quest’idea non ti spaventa?” domanda il direttore. “No, è il diritto all’oblio” alza le spalle allontanandosi il caporedattore. “Dobbiamo combattere ogni giorno per sopravvivere” dice il direttore.
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