“Ma in questo modo non è possibile!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ma la sovranità non appartiene al popolo come entità univoca?” domanda il cittadino. “Certamente, questo sancisce la Carta Fondativa nel suo articolo fondamentale” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ebbene, nelle elezioni il popolo, sancito sovrano dalla Carta Fondante, liberamente e autonomamente redatta dai Padri Costitutivi al termine del Grande Conflitto Mondiale che ha visto sconfitto per sempre il nostro paese, nelle elezioni il popolo sovranista dicevo, da un mandato ai politici, mandato che i politici sono tenuti a difendere e rispettare, per queste ragioni fondamentali i politici che si candidano alle elezioni con un determinato programma politico poi, una volta eletti, non possono fare come vogliono loro, troppo facile, è questa la mia idea!” dice il cittadino. “Capisco le ragioni delle sue perplessità, ma mi dispiace, le sue idee non sono corrette!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ma perché? Anche il codice civilistico stabilisce in modo chiaro che cos’è in termini legali un mandato, si tratta di un contratto dove il soggetto contraente, il mandatario appunto, si obbliga a compiere determinate azioni pattuite per conto del mandante, è molto semplice, il mandante deve rappresentare e difendere gli interessi particolari del mandante, il popolo affida un incarico ben preciso ai politici, incarico che prevede in primo luogo la difesa dell’interesse nazionale specifico, per preservare, custodire i valori, le specificità e le ricchezze, contro le minacce dissolutive esterne, si tratta di un istituto giuridico che risale all’epoca antica, non dobbiamo inventarci nulla!” dice il cittadino. “Io comprendo la sua passione, ma non funziona così!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Mi spieghi lei allora come funziona!” dice il cittadino. “La Carta Fondativa è molto chiara, e noi dobbiamo rimanere all’interno del perimetro tracciato dalla Fondativa, dentro questa gabbia abbiamo libertà mobile, altrimenti siamo fuori dalla Costituzionalità” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Siamo liberi in prigione! Che cosa dice la Fondativa?” domanda il cittadino. “Il parlamentare, il chiacchieratore, rappresenta la nazione intera, non i singoli elettori che lo hanno eletto e gli hanno dato il mandato elettorale, e dunque, essendo un rappresentante dell’intera collettività nazionale, non ha vincoli di mandato, il mandato inteso in termini giuridici non c’è, non esiste! Questo dice la Carta, lei definisce bene il mandato come istituto giuridico riconosciuto e sancito dalla legge Statale, ma il punto è che il chiacchieratore non ha vincoli di Mandato giuridico ma solo politico, e il mandato politico non ha vincoli, non ha responsabilità, il politico non ha alcuna responsabilità nei confronti degli elettori che lo hanno eletto in base alle sue promesse, capito? Certo, può fare quello che gli pare, può dire e fare il contrario, può ingannare, raggirare le masse, ma la Carta lo protegge in questa sua attività parlamentare perché il politico eletto non può essere destituito dal popolo sovrano che lo ha eletto e che si sente ingannato, perché il mandato è politico e non giuridico, capisce? Mi dispiace il suo ragionamento giusto in termini giuridici, non si applica ai chiaccheratori in termini politici!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Mi faccia capire” dice il cittadino. “Prego” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Noi siamo in democratura” dice il cittadino. “Giusto, la nostra è una democratura moderna” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ecco, l’essenza della Democratura è la volontà popolana, sancita sovrana dalla Fondativa, le libere elezioni, i politici si candidano a rappresentare le istanze, gli interessi specifici, particolari popolari in parlamento, ci sono le campagne elettorali dove i politici non ancora chiaccheratori ufficiali, fanno delle promesse, s’impegnano, fanno accordi verbali, giurano di difendere determinare prerogative, se ci darete il vostro voto noi faremo questo e questo, faremo quest’altro, promettono e ancora promettono, il popolo li elegge, allora diventano chiaccheratori ufficiali, vanno in parlamento per chiacchierare, ebbene, nel momento in cui assumono la carica di chiacchieratori, perdono per così dire, il vincolo di mandato, che vuol dire che non sono tenuti a mantenere nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale, giusto? Ho capito bene?” dice il cittadino. “Perfettamente! Questo vuole la Fondante” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ma allora è una truffa legalizzata!” si lamenta il cittadino. “Non sarei così drastico, i Padri Fondatari hanno riflettuto a lungo è si sono trovati d’accordo nell’attribuire queste peculiari caratteristiche al chiacchieratore ufficiale, hanno dato preminenza alla rappresentanza nazionale, all’interesse collettivistico, e questo ha determinato il disancoramento dal mandante elettorale” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ma allora che cosa prometto a fare?” dice indignato il cittadino. “Qualcosa la devono pur dire per stimolare l’elettore all’esercizio del sui diritto elettivo!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Diritto inutile se poi il chiacchieratore va in parlamento e fa quello che diavolo gli pare!” dice il cittadino. “Sono le regole democraturatiche, possono non piacere ma vanno rispettate! E’ la definizione di Libertà! Il chiacchieratore non è vincolato da nessun mandato, nessuno può interferire con le sue idee, con le sue opinioni, nemmeno gli elettori, che come abbiamo visto non sono dei mandanti, e quindi il chiacchieratore non ha nessun obbligo nei loro confronti e quindi non può neppure essere destituito” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Nessun obbligo? Dunque questi chiacchierano e vendono promesse in campagna elettorale, poi una volta eletti, una volta Mandati in parlamento appunto a rappresentare e difendere le istanze popolane, non hanno nessun vincolo ma possono fare come gli pare, anche il contrario di quanto promesso perché così prescrive la Libertà! E’ assurdo! Ma allora per cosa le facciamo a fare le campagne elettorali? Perché andiamo a votare se poi fanno quello che gli pare, se poi non hanno nessun obbligo? Si rende conto?” si lamenta il cittadino. “E’ la Legge Fondante, è sancito così! Vige così! Il chiacchieratore non può essere impedito da nessuno nell’opera delle sue scelte sovrane, questo significa che può anche cambiare casacca come si dice oggi in termini sportivi, se vuole può andare a rimpolpare le fila dello schieramento avverso, opposto, nella totale legalità altro che mercato delle vacche! Noi giuristi diciamo che il chiacchieratore è sottoposto solo al giudizio degli elettori sovrani...” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ah!” esclama il cittadino. “Se non fa quanto promesso non sarà rieletto, è questa la forza democraturatica , questo è l’Istituto della Rappresentanza Politica e non Giuridica, questo slega ogni chiacchierone da ogni tipo di vincolo giuridico e legale, non è tenuto a rispondere delle sue azioni, è slegato dagli impegni presi, può promettere e non mantenere, è questa l’essenza Libertaria!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Può imbrogliare impunemente! Si rende conto?” si lamenta il cittadino. “E’ la Legge Fondante! I chiacchieratori non rappresentano gli elettori che li hanno eletti per le promesse elettorali non vincolanti, ma il popolo tutto, la nazione intiera, gli elettori non possono revocare i loro rappresentanti che sono svincolati dal vincolo rappresentativo, questo è molto chiaro direi, i chiacchieratori esercitano un mandato non giuridico svincolato dal mandato, questo per evitare la corruzione, il clientelarismo, e per stabilire la Libertà di scelta, anche questo un bel pilastro fondamentale di tutte le moderne democrature moderne, il chiacchieratore è svincolato da obblighi elettorali per una ragione di Universalismo e di Ugualitarismo, Egli deve rappresentare tutti, non può scadere in rigurgiti particolaristici passatistici, non può difendere l’interesse nazionale particolare proprio perché particolare e in quanto particolare, discrimina, discerne, fa preferenze e qui abbiamo milioni di migranti scuri del sud in arrivo, come vede, parliamo sempre della stessa cosa!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “La difesa dell’interesse nazionale è delineato dai nostri Padri, come difesa del particolarismo interessato, Dio ci salvi” dice sconsolato il cittadino. “Il mandato giuridicistico a differenza di quello politico, è vincolante, obbligante, imperativo, il mandatario è costretto a rispettare gli interessi del mandante, e se non lo fa ne risponde legalmente in base ai patti stabiliti, in passato, nell’epoca oscura del mediotempo, la rappresentanza era di questo tipo, i mandatari trattavano con il Signorotto locale in difesa degli interessi specifici dei mandanti, quelli che noi costituzionalisti chiamiamo interessi particolaristici negativi, negativi perché non universalistici, che si oppongono agli interessi universalistici che i nostri chiacchieratori moderni sono chiamanti a rappresentare e difendere, questo avveniva nel mediotempo, ma noi, per fortuna dico io, siamo moderni!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ecco non si potrebbe tornare al medioevo?” domanda il cittadino. “No, noi siamo moderni! Fondati! Liberi!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Ma la sovranità non apparteneva al popolo?” domanda il cittadino. “Bisogna intendersi, appartiene al popolo, assolutamente, verissimo, MA questa sovranità va esercitata nei limiti imposti dalla Carta Fondante, e i limiti sono questi!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Dunque quelli che i Padri chiamano interessi particolaristici, gli interessi per cui la gente va a votare ed esprime le sue preferenze, non trovano rappresentanza parlamentare perché i chiacchieratori nel momento stesso in cui sono eletti, in base alle promesse fatte, devono spogliarsi di qualsiasi prerogativa particolare in nome dell’Universalità” dice il cittadino. “La Sacra Universalità diciamo noi esperti della Fondazione!” dice l’esperto della Carta Fondativa Costitutiva. “Molti sostengono che la democratura è un inganno” dice il cittadino. “E’ vero, mi spiego, è ingannevole pensare di poter mutare gli equilibri di potere semplicemente mettendo una croce sopra un simbolo, questo sì che è illusorio! Ma se il popolo sogna, perché impedirgli di sognare? Se i bimbi credono a babbo natale, perché rovinargli il sogno con la cruda realtà? Ecco allora il regalino sotto l’albero! Le elezioni democraturatiche sono come il regalino natalizio! La realtà è sempre quella, sempre uguale, il più forte comanda, per rendere le cose più interessanti per gli sfruttati, allora si tratta di agire sulla percezione della realtà immutabile, creare un’impalcatura illusoria libertaria democraturatica con l’intento di rendere gli schiavi più felici, affinché possano servire il potere con felicità avendo l’illusione dell’autodeterminazione, perché gli schiavi felici sono più produttivi, questa è la vera ragione delle democrature moderne libere uguali universali!” dice il costituzionale.
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