“Sono dei criminali!” dice l’accusatore. “Non sono dei criminali!” dice il difensore. “Sono dei mentitori, diffondono notizie fasulle, mettono in pericolo la democratura, i valori democraturatici, i diritti umanitivi, diffodono allarme, spaventano, fanno paura alla gente, mentono, arrestateli perché mentono!” dice l’accusatore. “Davvero credi questo! Li hanno arrestati non perché mentono!” dice il difensore. “No? E allora perché li hanno arrestati?” domanda l’accusatore. “Non perché mentono, ma perché dicono la verità!” dice il difensore. “La tua posizione è a rischio! Menti, anche tu menti! Le loro idee sono pericolose!” dice l’accusatore. “Le idee ufficiali governative non lo sono? Il pianeta morente, la crisi economica, il debito economico insostenibile, la pandemia! L’informativa ufficiale non è catastrofista? La cultura ufficiale non è perversa e scandalosa? No? Quello che conta è l’aderenza alla realtà, questo dovrebbe essere l’unico criterio valutativo per poter dire giuste o sbagliate certe idee, ciò che è veramente pericoloso sono le menzogne propalate dagli organi informativi ufficiali” dice il difensore. “Vanno arrestati! Negano le epidemie, negano il potere benefico dei medicamenti sanitivi coercitivi forniti gratuitamente dalla Vera Scienza, negato tutto! Le mutazioni climali naturali non artate, negano la storia persino, dicono che è tutta manipolata! Pazzi! Lo sanno tutti che la storia è vera ed è data una volta per tutte! I veri storici lo sanno bene! Negano la memoria, il ricordo, negano la legittimità delle legittime istituzioni democraturatiche, rifiutano la colpa, rifiutano il debito economico res pubblica, negano i diritti umanitivi, il diritto umano soppiantativo dei migrali clandestini illegali irregolari del sud di entrare nei paesi nordici per prendersi le nostre terre, i candidi sono pieni d’odio immotivato, egoisti, attaccati alle cose materiali, privi di spiritualità, pieni di colpe pregresse, pieni di pregiudizi stereotipali mitologici, carichi di sentimento negativo negatore irrazionale non giustificato, sono pieni di preconcetti, di idee malate malefiche, sono rabbiosi, come i cani, schiumanti, negano tutto, sono dei negatoristi anti-uomo-anti-tutto-ultra-estremi-xeno! Sono dei nostalgici, dei passatisti, dei rigurgiti conservatori anti-progresso! Bene fa il governo a rinchiuderli per sempre!” dice l’accusatore. “L’amore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, così l’odio, ha le sue ragioni, ha le sue motivazioni, ha i suoi eventi scatenanti, l’odio immotivato non esiste in natura eppure è costantemente rievocato, perché? Rifletti! Non è forse il modo più semplice per il colpevole, il vero colpevole, di cancellare le sue colpe? Pensa quanto è facile, l’assassino criminale, uccide, massacra, stupra, sfrutta, inganna, impunemente per secoli, l’ingannato reagisce, lo sfruttato reagisce, l’assassino criminale attribuisce le loro reazioni giuste ma scomposte, non alle sue azioni criminali, ma all’odio irrazionale e ingiustificato delle vittime, è questa in sintesi la nostra cosiddetta storia ufficiale, davvero credi, come scrivono i libri, che i nostri padri fossero dei pazzi senza ragione? Davvero credi che i nostri padri, i nostri antenati, tutta l’umanità del passato sia stata attaccata da un virus, questo vogliono farci credere, che ha portato gli esseri umani a un odio irrazionale verso il diverso? E queste cosiddette vittime, questi odiati, non avevano colpe? Che cosa facevano per meritarsi tanto odio? Credi che oggi sia diverso? Non vedi oggi in azione le stesse dinamiche del passato? No? Queste sono le vere domande razionali che nessuno fa, e allora la vera domanda è, perché nessuno razionalmente si pone queste domande e irrazionalmente da per scontata l’innocenza delle cosiddette vittime? Non è questo un perfetto esempio di pensiero e comportamento irrazionale? Riflettici bene, davvero credi che questa narrazione fumettistica sia reale?” dice il difensore. “Si! Agenti, agenti! Arrestatelo! Egli pensa! Si pone domande! E’ un pazzo negatorista! E’ qui! Azs here!” accusa l’accusatore.
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