“Un tempo in questo paese nordico l’ordine era sacro!” dice rammaricato il giornalista corrispondente estero. “Adesso non è più così” dice il lettore. “Adesso nelle società nordiche è cambiato tutto, è non in meglio purtroppo, sono molti gli esempi che si potrebbero fare, manca l’educazione e soprattutto, cosa che io anche simbolicamente, trovo inaccettabile, molti nuovi cittadini, sputano per terra!” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Nuovi cittadini?” dice il lettore. “E’ disgusto, in passato l’ordine era sacro, era impensabile e impossibile vedere un uomo indigeno adulto sputare per terra, troppo il pudore, l’educazione, il rispetto, il sentimento morale, invece questi nuovi cittadini non fanno altro che spargere i loro liquidi sul suolo, non fanno altro che sputare per terra, sputare su quella terra che li ha accolti e ospitati a braccia aperte, un gesto non solo offensivo contro gli indigeni, ma un vero e proprio attacco alla dignità e alla civiltà, un affronto inaudito! Ma loro non sembrano preoccuparsi più di tanto, coccolati e accuditi più degli indigeni non temono per le conseguenze dei loro gesti, i nostri eventuali risentimenti non li impensieriscono minimamente, e così, non ostacolati, continuano a sputare sopra quella terra che li ha accolti e che adesso evidentemente, gli appartiene, perché si comportano proprio come fosse cosa loro, quella terra che i padri hanno consegnato ai figli indigeni per conservarla e difenderla anche con il sangue, sputata quotidianamente dagli stranieri, in passato esisteva questa concezione della sacralità della terra, i testi sacri antichi parlano di legame essenziale tra la terra e il popolo, non c’è niente di più sacro della terra e del legame con il popolo, e noi permettiamo a questi nuovi cittadini, di sputarci sopra! Caricano bene i polmoni, raschiano la gola fino in fondo e poi sputano con tutta la forza che hanno in corpo una palla di muco verdastro sulla terra che li ha accolti e che gli abbiamo permesso di occupare senza nemmeno lottare, maledetti disgraziati maleducati!” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Disgustoso!” dice disgustato il lettore. “Ma come si permettono, si comportano come le bestie, ignorano le più elementari norme civili, non solo sputano ma espletano i bisogni corporali per strada, per molti di loro è normale, gli angoli delle strade sono dei gabinetti a cielo aperto, fanno come i cani, urinano negli angoli, marcano il territorio, e non solo urinano, per strada è impossibile camminare e le bestie non lasciano simili ricordi e non sto parlando delle periferie, quelli non sono escrementi animali, i cani sono naturalmente più composti di questi nuovi cittadini, dopo aver fatto i propri bisogni per istinto raschiano con le zampette posteriori per coprire i loro escrementi, questi invece nemmeno si puliscono e non si preoccupano certo di coprire i loro escrementi fecali, li lasciano in bella vista, con orgoglio, senza pudore, come a dire guardate che cosa ho prodotto, come i bambini non educati, ma sono adulti grandi e grossi, è in questo modo che la Diversità degli Intellettuali ci arricchisce?” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Disgusto!” dice il lettore. “Ma non solo questo, i nuovi cittadini non rispettano le più elementari norme civili, le norme stradali, ovunque regna il caos, uno di questi nuovi cittadini è stato fermato per un controllo, invece di fornire le generalità ha sputato ai poliziotti, si rende conto?” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Come mai persiste un simile imbarbarimento nei paesi nordici notoriamente così educati e civili?” domanda il lettore. “I paesi nordici sono educati e civili perché le genti nordiche sono educate e civili per natura, l’ambiente modifica gli uomini ma anche gli uomini modificano l’ambiente, i giornalisti devono costantemente presenziare a dei corsi di aggiornamento, sempre più frequenti negli ultimi tempi, sostenuti da certi cosiddetti esperti della comunicazione, che ci insegnano il neo linguaggio da adoperare nei nostri articoli, se nei fatti di cronaca sono coinvolti gli stranieri ci è espressamente e chiaramente vietato di rivelare ai lettori il dato razziale del criminale e che si tratta di migranti stranieri, se si tratta d’indigeni anche il gruppo sanguigno invece, questo chiaramente crea una rappresentazione distorta della realtà, dove gli indigeni appaiono come dei criminali incalliti e gli stranieri degli eroi, ecco, se gli stranieri sono coinvolti in fatti di cronaca positivi, allora va bene rivelare la loro etnia, la loro natura straniera, finiscono in prima pagina con il faccione sorridente, ecco il migrante eroe che ha salvato il gatto della vecchietta indigena, è in questo modo che manipolano la realtà, così quando i fatti di cronaca negativi coinvolgono migranti siamo costretti a scrivere nuovi cittadini e a non rivelarne l’etnica, se un migrante sputa per terra, sputa ai poliziotti, sputa a un indigeno, sputa sul cibo che gli viene offerto perché contro la sua religione o perché è stufo di mangiare tutti i giorni maccheroni al sugo con formaggio, sputa sulle mani di chi vorrebbe aiutarlo, ebbene, noi dobbiamo scrivere che il nuovo cittadino ha attuato comportamenti diversamente sociali per arricchire di diversità la cultura indigena, è sociale ma in modo diverso, è la Diversità Linguistica!” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “La diversità ci arricchisce” dice sconsolato il lettore. “E’ questo il nuovo mantra, ma è solo un velo per coprire la realtà! Gli indigeni nordici non si sposano più, sono in denatalità, sotto la soglia sostitutiva, i nuovi cittadini invece si sposano in continuazione anche molto giovani e quando lo fanno, per costume e tradizione popolare, sfilano in macchina per tutta la città, suonano i clacson e le trombe lungo tutto il tragitto che li porta dalla chiesa al ristorante o alla casa della sposa o dello sposo, come a dire vi sostituiamo in allegria, e questo avviene praticamente ogni giorno, non ci pensano minimamente che questo potrebbe urtare i sentimenti degli indigeni costretti a sentire i loro rumori, gli indigeni si adeguino e se non gli sta bene si arrangino! Le comunità straniere al nord sono sempre più estese, occupano interi quartieri cittadini, spesso le colonne bloccano le strade statali e le autostrade, per fare festa, come vuole la loro tradizione, spesso sparano con i fucili e le rivoltelle, per fare festa, per fare rumore, per portare allegria, non certo per disturbare la quiete pubblica dei poveri indigeni, e se interviene la polizia, completamente ubriachi minacciano la polizia di usare la rivoltella contro di loro perché xenofobici, anti-migratori, discriminatori, le forze dell’ordine impediscono la celebrazione di un rito sacro per gli stranieri, ancora una volta sono gli indigeni che si devono adeguare ai costumi degli stranieri altrimenti sono accusati di violare i diritti umani universali e di discriminare i poveri stranieri indifesi e bisognosi d’aiuto, così come ci raccontano ogni secondo da anni gli intellettuali e gli informatori continentali e internazionali pro sostituzione indigena! Spesso i poliziotti autoctoni sono accusati di razzismo dagli stranieri criminali che in terra straniera sono più liberi che nella loro terra d’origine, se al sud le leggi sono più dure ci sarà un motivo? Sono naturalmente meno civili dei nordici? Persistono differenze specifiche tipiche e culturali? E’ razzistico sostenerlo! Gli umani sono tutti uguali, solo gli animali si differenziano questo dice la Vera Scienza Libera! Ma noi non possiamo scriverlo, gli esperti comunicativi ci proibiscono di farlo, esaltare le differenze non è un atteggiamento scientifico, non è conforme, non è adeguato alla dottrina diversitaria ufficiale, non è consono, è scorretto, non è educato, è discorso d’odio, viola i trattati internazionali, le leggi consuetudinarie, è pericoloso, mette a rischio la vita dei poveri stranieri che soffrono, ma scusate la vita degli indigeni messa in pericolo? Al nord prima gli stranieri! E’ questo il motto di tutti i movimenti politici continentali nordici! Non possiamo scrivere che gli stranieri migranti spesso illegali clandestini stranieri, sputano, che urinano, che defecano sulla nostra terra è si prendono gioco della stupidità degli indigeni che sono come morti viventi, ma questo non possiamo dirlo, non possiamo scriverlo, non possiamo comunicarlo, non possiamo farlo sapere alla gente perché questo metterebbe a rischio la pace sociale, potrebbe ostacolare, rallentare la soppiantazione etnologica, certo, forse interromperebbe certi comportamenti scorretti attuati dagli invasori stranieri, ma nel dubbio meglio stare fermi, così dicono gli esperti, meglio usare il neo linguaggio neutro, sterile, asettico, impersonale, conservatore, soporifero, così delinquono meglio! Così i migranti sono diventati i nuovi cittadini, perché la cittadinanza non è una questione etnica razziale ma contrattuale costituzione che riguarda il contratto sociale, come ci spiegano tutti i filosofi e gli esperti di diritto, certo, ma allora perché la società si divide in gruppi etnici razziali e non in gruppi contrattuali costituzionali? Perché quelli del sud stanno con quelli del sud? Perché gli indigeni tendono a stare in quartieri indigeni? E’ scritto nel contratto sociale?” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Voi operatori della comunicazione che dovreste dire la semplice verità, che dovreste riportare i fatti in modo oggettivo per permettere ai cittadini di farsi un’opinione libera e indipendente, e usare quest’opinione liberamente formatasi per meglio decidere e deliberare politicamente, li manipolate costantemente, siete costretti a mentire, vi viene insegnato come farlo, voi operatori dell’informazione operate scientificamente, non per palesare la verità, ma per occultarla professionalmente sotto una fitta coltre di altisonanti artefatti linguistici e tecnicismi concettuali e in definitiva, menzogne! Criminali Menzogne!” constata il lettore. “Ma la realtà è ancora più macabra, inquietante, fa molto caldo in questi giorni, il clima come l’informazione, è costantemente manipolato dagli operatori ambientali, fa molto caldo, un caldo estivo innaturale, artificiale, contraffatto in modo mortale con tecnologie militari, con il caldo come da tradizione, al nord le piscine si riempiono, ma non sono più sicure come una volta, gruppi di nuovi cittadini...” dice il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Gruppi di migranti del sud” dice il lettore. “Gruppi di migranti colorati del sud, i nuovi cittadini nordici, quelli che lentamente e inesorabilmente ci stanno soppiantando, gruppi di questi nuovi indigeni si aggirano minacciosi per le piscine e molestano le giovani indigene candide aggredendole sessualmente nei bagni, molte di loro vengono brutalmente violentate da singoli uomini o da gruppi di nuovi cittadini che così, pieni di gratitudine, vogliono restituire amore agli indigeni che amorevolmente li hanno accolti nelle proprie terre e nelle proprie case persino, in molti paesi nordici invasi da questi nuovi cittadini, si assiste a una vera e propria epidemia di stupri di giovani e in molti casi giovanissime, ragazze indigene assalite da questi giovani predatori stranieri, li mandano giovani all’uopo, i poliziotti indigeni quando intervengono spesso hanno la peggio perché gli stranieri, cosa che a noi è stata sradicata dall’anima persino perché ziscista, agiscono in gruppo e agendo in gruppo hanno la meglio, spesso ai poliziotti così come ai liberi informatori è vietato, vietato certamente, di rivelare l’etnia dei protagonisti dei fatti di cronaca, e questo non perché viviamo in un regime totalitario, no, ma perché siamo Liberi! E’ la Democrazia che ci vieta di dire la verità! La Democrazia Vieta! E’ la Libertà! E’ la Diversità! Intanto i maschi indigeni sono scoraggiati dall’intervenire in difesa delle donne indigene, perché privati, da un’educazione egualitaria comunitaria, della loro mascolinità definita tossica da tutti i nuovi esperti della psicomente moderni ed evoluti, i maschi per evitare di soccombere, non al maschio straniero che li assale, ma alla propria mascolinità tossica, sono invitati a cedere ai piaceri dell’omosex, ad assaporare le arti gentili, a sottomettersi, non a resistere con fierezza come insegnavano ai loro figli gli arditi spartani, così l’uomo candido effemminato soccombe all’invasione dei nuovi cittadini nordici, così avviene la soppiantazione etnologica e la morte dei popoli nordici che noi, operatori informativi, non possiamo nemmeno raccontare alla gente, nemmeno descrivere perché questo inciterebbe all’odio violento e alla giusta e sacrosanta reazione da parte degli indigeni spodestati letteralmente dalle proprie terre e delle proprie case, così non potendo dire la verità, non potendo scrivere che gli stranieri accolti umanitariamente si approfittano della nostra stupidità pudicamente chiamata gentilezza, umanità, per soppiantarci, siamo costretti a usare degli stratagemmi per far comprendere ai cittadini indigeni che si tratta di criminalità straniera e che devono reagire alle angherie degli stranieri, così scriviamo che i protagonisti dei fatti di cronaca sono nuovi cittadini, ma inseriamo dati culturali che possono portare al disvelamento dell’identità del criminale, così scriviamo che il criminale è un nuovo cittadino e fuma sigarette di marca straniera, che usa abiti larghi, che maltratta donne dal volto coperto, tutto questo lo facciamo perché agli operatori dell’informazione è vietato dalle autorità indigene votate al suicidio, di dire la Verità alla gente, di raccontare i fatti, di fare il proprio dannato mestiere, esattamente come nelle dittature della totalità tanto deprecate, con la differenza che noi siamo Liberi!” si lamenta il giornalista corrispondente dai paesi nordici. “Che Dio ci aiuti!” dice il lettore.
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