“Ci aiuti a capire la prego, qual è il suo compito all’interno dell’organizzazione governativa per la sicurezza?” dice il giornalista. “Non c’è nulla di complicato da comprendere, il mio ruolo è molto semplice, prevenire attacchi del terrore contro lo Stato di Diritto Libero e Democraturatico, sconfiggere l’odio violento dei prevaricatori, noi combattiamo il Male” dice l’agente governativo. “Oltre alla comune attività sul campo lei è anche un docente universitario, che cosa insegna ai nostri giovani?” domanda il giornalista. “Studi Storici sulla Sicurezza per la difesa della Pace e della Libertà e sui valori democraturatici” dice orgoglioso l’agente docente. “Riesce a conciliare attività d’intelligence con docenza universitaria?” domanda il giornalista. “Senz’alcuna difficoltà! Se non fossi tenuto al segreto potrei ragguagliarla di mille vicende accadutemi in tanti anni di servizio per il paese e per il Bene, ma questo posso dirglielo, ometterò i particolari, i dettagli, l’orario, il luogo, le persone, sono essenziali per comprendere una vicenda, ebbene, una notte abbiamo dovuto fare irruzione in un covo terroristico, una missione molto pericolosa svolta sul territorio nemico, eravamo in minoranza ma ben armati, supportati e organizzati, ci hanno scoperti, un passo falso, un piccolo dettaglio e ci hanno scoperti, ci sono state delle colluttazioni e poi uno scontro armato, ci sono state molte vittime, molti feriti anche innocenti, centinaia di morti, solo dalla loro parte, noi ne siamo usciti illesi, a operazione conclusa abbiamo atteso l’estrazione in un luogo sicuro e protetto, con un elicottero silenzioso siamo stati prelevati e riportati al sicuro all’interno dei confini nazionali, alle sei di mattina rientravo a casa, mi sono guardato allo specchio, ero ricoperto di sangue nemico, ho consultato l’agenda, mi sono fatto una doccia fredda, mi sono fato un caffè lungo, amaro come piace a me, ho preparato i libri e le dispense, mi sono vestito e sono andato all’università per presiedere la mia lezione di sicurezza delle nove” dice orgoglioso l’agente docente. “Incredibile, come riuscite a fare queste cose?” domanda la giornalista. “Siamo ben addestrati!” dice orgoglioso l’agente docente. “Oggi di che cosa si occupa in particolare?” domanda la giornalista. “Cyber security” dice l’agente docente. “Ce ne vuole parlare?” domanda la docente. “Per millenni l’infiltrazione è stata l’essenza dell’intelligence, e ancora lo è, studiare il nemico serve in primo luogo a comprenderne i punti deboli da sfruttare per sottometterlo e dominarlo, entrare nelle file nemiche per studiarne le mosse, prevenirne e fermarne gli attacchi, per sovvertire e distruggere i nemico dall’interno, come un tumore, per anni siamo stati il cancro dei nostri nemici, le metastasi distruttive, è così che abbiamo vinto la guerra e ottenuto il controllo politico, grazie all’infiltrazione, loro attaccavano ma noi eravamo pronti ad attenderli e a sconfiggerli anticipando ogni loro singola mossa, se attaccavano in dieci, noi li affrontavamo in cento, se attaccavano con i cannoni, noi li bombardavamo, è questo il potere dell’infiltrazione, ebbene, oggi tutto questo discorso si è spostato sulla rete digitale, oggi tutti sono nel mondo virtuale, tutti noi viviamo una doppia esistenza, una reale e una virtuale, noi siamo presenti sulla rete virtuale, sui media sociali, ovunque, con l’intento di scovare il Terrore Globale e sconfiggere il Male, ogni giorno esaminiamo, setacciamo capillarmente, ogni più recondito anfratto della virtualità, per difenderci dagli attacchi nemici” dice l’agente docente. “Sempre per scopi difensivi, mai per attaccare?” domanda il giornalista. “L’attacco è la miglior difesa diceva qualcuno” dice l’agente docente. “Chi sono i nemici oggi?” domanda il giornalista. “Tutti, proprio tutti, l’abbiamo visto, basta un frase in rete mal interpretata, basta un’immagine irriverente o ironica, l’ironia è molto pericolosa per questo la stiamo vietando come l’odio e altri sentimenti illegali, soprattutto quelli identitari di appartenenza, l’ironia radicalizza più del messaggio politico, può far scattare il morbo terroristico nella mente di chiunque, è per questo che abbiamo adolescenti che commettono stragi d’innocenti, fanatici religiosi che incendiano chiese ricolme di fedeli in preghiera, squilibrati che assaltano istituti di credito, indigeni premali che massacrano poveri migranti del sud arricchenti, insomma oggi tutti sono dei potenziali agenti del terrore” dice l’agente docente. “Per questo monitorate tutte le popolazioni?” domanda il giornalista. “Il motivo è questo, se vogliamo prevenire il Terrore, le azioni pericolose del Terrore Globalizzato, del Male, dobbiamo raccogliere i dati, tutti i dati possibili, è questo il prezzo della Pace, della Libertà, lo facciamo per il Bene, perché il Bene sconfigge il Male, l’Amore l’Odio” dice l’agente docente. “I media virtuali sociali sono una miniera d’oro da questo punto di vista” dice la giornalista. “I media sociali sono dei contenitori dove gli esseri umani sfogano le proprie inquietudini, le gioie e i dolori, le insoddisfazioni, i disagi, tutto insomma, in questo contesto noi siamo lì, noi ascoltiamo osserviamo e monitoriamo ed elaboriamo strategie profilattiche, molte menti deboli e influenzabili possono farsi suggestionare da certi messaggi e così essere spinti all’azione, anche violenta, per la loro e la nostra salvaguardia, noi agiamo prima che il crimine sia commesso, abbiamo i dati, i numeri, le statistiche, conosciamo il soggetto target meglio di quanto lui conosca se stesso, sappiamo che questi soggetti, con le loro idee balzane, prima o poi commetteranno dei crimini, allora perché aspettare? Perché contare le vittime ad evento terroristico avvenuto, quando possiamo agire prima, prevenire? Recentemente in un incontro segreto ho avuto modo di conversare con il Presidente dello Stato Libero, gli ho esposto proprio questo quesito, se possiamo arrestarli prima dell’evento perché attendere la strage? Non le pare logico?” dice l’agente docente. “Che cos’ha risposto il Presidente?” domanda il giornalista. “Si è dimostrato favorevole” dice l’agente segreto docente. “Mi faccia capire, arrestare con quale accusa?” domanda il giornalista. “Terrorismo Globo del Male, penso a certi identitari prematistici violenti che inneggiano all’omogeneità etno e si oppongono al diritto universale umano migratorio, soprattutto alle migrazioni provenienti dal sud, penso a certi fanatici protezionistici conservatori che si oppongono alle missioni militari all’estero, al progresso e al cambiamento e in definitiva al Bene, a certi estremisti della natura che osteggiano le cure mediche scientifiche preventive curative benefiche gratuite coercitive, penso a certi folli che credono alle nuvole artificiali, agli invasati della terra piano che negano lo space, per non parlare dei negatori della Vera Scienza e della Vera Storia, degli odiatori dei migliori , degli ironici e così via, insomma la lista e molto lunga e in costante cambiamento” dice l’agente segreto docente. “Per questo cancellate i dati pericolosi?” domanda la giornalista. “Certamente, il nostro intento è benefico, censuriamo in modo mirato con intento preventivo, il nostro scopo è quello di sconfiggere il Male, prevenire i crimini del Male, per questo cancelliamo i dati che la nostra intelligenza automatica da noi configurata, riconosce come pericolosi, per esempio, un nostro bravo analista ci ha segnalato il caso di un giovane che dopo essersi lasciato con la ragazza, sui media virtuali prometteva di fare un strage, luce rossa, abbiamo attuato il protocollo, nei suoi confronti abbiamo attuato la procedura Cappio Stretto, agenti in studio e sul campo dedicati alla sorveglianza capillare del terrorista, in questa fase grazie alle sonde e alla condivisione dei dati arriviamo a conoscere tutto del soggetto, siamo la sua ombra, persino il livello adrenalinico, l’ormone maschile nel sangue, le onde cerebrali, i pensieri, il battito cardiaco e così via, ebbene, il terrorista si è preparato, si è armato con un coltellino ed è uscito di casa, la nostra squadra lo ha arrestato alla fermata del bus, lo abbiamo portato in centrale, lo abbiamo interrogato molte ore, lo abbiamo privato del sonno, gli abbiamo fatto bere molta acqua, lo abbiamo messo in cella di sicurezza, insomma alla fine, dopo varie procedure standard, il terrorista ha ammesso tutto, era intenzionato a commettere una strage proprio alla fermata del bus, voleva diventare un martire, voleva andare in paradiso con le vergini, voleva uccidere gente innocente, passerà il resto dei suoi giorni in prigione ai lavori forzosi, con il nostro operato sul campo, abbiamo evitato una strage, abbiamo sconfitto il Male, ma di casi come questi ce ne sono migliaia ogni giorno solo che non possiamo dirlo alla gente, perché questo comprometterebbe il buon esito delle nostre missioni che devono per questo rimanere segrete, senza la rete, senza i computer, senza i dispositivi comunicativi portatili e impiantabili sarebbe impossibile prevenire i crimini terroristici, noi agiamo per il Bene, per la Pace, per l’Amore contro l’’odio virtuale e reale, per la Libertà” dice l’agente docente. “Ci monitorate costantemente” dice il giornalista. “Siamo tutti dei potenziali terroristi, siamo tutti vulnerabili all’odio, al terrore, all’ironia, meritiamo tutti di essere sondati, monitorati, i mezzi elettronici ci danno possibilità infinite, le faccio un esempio, una foto di carta può essere osservata con precisione ma nulla più, una foto virtuale invece contiene molti dati in più, da chi è stata creata, a che ora, in che luogo eccetera, la differenza rispetto al passato è molto rilevante, e tutto questo grazie alla sorveglianza costante dei potenziali terroristi, le macchine sanno sempre dove siamo, cosa stiamo facendo, oggi persino cosa pensiamo e siamo noi a dirglielo, abbiamo strumenti molto efficaci per ottenere le informazioni che ci servono, la rete virtuale non ha un nome casuale, la rete serve per pescare i tonni, e noi siamo i pescatori, li lasciamo sfogare solo per poterli scovare, per rintracciarli prima, li andiamo a prendere uno a uno, molti sono bravi a fingere, a nascondersi, ma prima o poi sulla rete virtuale commettono qualche passo falso e si rivelano in tutto il loro estremismo identitario xeno, e noi siamo lì ad attenderli, basta incrociare pochi dati e abbiamo un profilo psicologico completo, la rete virtuale è una creazione militare, in rete i simili tendono ad aggregarsi, come nella fisica dei liquidi, come l'olio nell'acqua, e così anche gli estremisti identitari di tutto il mondo in rete si riconoscono e stanno insieme con l’intento di instaurare la dittatura totale con il pretesto di denunciarla, lasciamo emergere i loro capi, quelli più abili nella retorica, li lasciamo diventare popolari, li lasciamo dire cose proibite solo perché così staniamo gli estremisti, poi al momento opportuno li andiamo a prendere, questo il vero scopo della rete, pescare i tonni, tutto questo lo facciamo per il Bene” dice l’agente docente. “Un potere molto rilevante” dice il giornalista. “Possiamo entrare nei dispositivi comunicativi mobili, nei computer, negli orologi intelligenti, nelle cucine, nelle lavatrici, ovunque ci sia un circuito elettronico, possiamo leggere i messaggi di chiunque, possiamo accedere allo storico dei messaggi, possiamo sapere tutto, per quanto tempo resti sui media sociali, cosa mangi, cosa bevi, a che ora vai a dormire, la frequenza cardiaca, l’attività sessuale, le patologie, tutto di tutto, per esempio lei ieri ha avuto una gastrite” dice l’agente segreto. “Come fa a saperlo?” domanda il giornalista. “Ho letto la sua scheda elettronica prima dell’intervista, noi agenti non andiamo mai impreparati a un incontro, in uno scontro ogni informazione può essere vitale! Noi in qualità di Agenti del Bene, molti ci chiamano Angeli della Libertà, abbiamo accesso alle routine di chiunque attraverso l’analisi di dettagli tecnologici, abbiamo una quantità infinita di dati, la vera sfida oggi è analizzarli nel particolare, con cura, ricavarne qualcosa di utile per indebolire il nemico, caviamo dati da tutte le applicazioni sociali, sono una vera e propria miniera d’oro, in passato dovevamo andare dal nemico, infiltrarci nelle sue organizzazioni per avere notizie di rilievo, oggi è il nemico che su un piatto d’argento, ci porta i suoi dati, ma dobbiamo comunque attivare le sonde, scandagliare i meandri della rete virtuale, controllare costantemente i target più problematici grazie anche all’ausilio dell’intelligenza robotica computerizzata artata e all’apprendimento macchinizzato, abbiamo le nostre classifiche di terroristi globali, quello che in passato si chiamava schedatura dei soggetti, il nostro potere contro questi bastardi è la Conoscenza, vinciamo perché abbiamo più Conoscenza, loro sono stupidi e senza informazioni, quello che possiamo concludere è che il Terrore Globo ci minaccia costantemente, e che se vogliamo vincere la battagli contro il Male, dobbiamo rimanere sempre vigili, dobbiamo spiare tutti perché tutti sono terroristi in potenza, proteggere i luoghi sensibili perché è lì che colpisce il nemico” dice l’agente segreto docente.
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