“Ero in preda alla disperazione più nera” dice l’uomo disperato. “Come si è salvato?” domanda l’analista. “Ho resistito, con le unghie, con le lacrime, il sangue, ho resistito quando cedere era la cosa più dolce, sono andato avanti quanto tutto il mio essere mi diceva di stare fermo a contemplare il mio dolore tremendo” dice l’uomo disperato. “E poi cos’è successo?” domanda l’analista. “All’improvviso tutto si è schiarito, come dopo un forte temporale, il cielo si è aperto ed è spuntato il sole, ho potuto vedere, e mi sono reso conto di essere stato vittima di un incantesimo, un incantesimo malefico che m’impediva di vedere le cose in modo chiaro, ero totalmente focalizzato sulla mia disperazione, era così grande che non vedevo altro, come quando sei schiacciato da un problema, vedi solo quello, tutto il mondo si riduce a quello, ma se resisti e ti sforzi di guardare oltre capisci che c’è dell’altro, che non tutto si riduce a quello, l’incantesimo consiste proprio in questo, nel guardare senza vedere altro che il tuo errore ed è questo quello che fanno i nostri nemici, il loro incantesimo è farci concentrare sugli errori, sulle colpe vere o presunte, inchiodarci a colpe esterne che non sono nostre, su errori da loro stessi creati per annullarci, costantemente commettono atrocità per attribuire a noi la Colpa, in queste ore drammatiche dove nemmeno più i religiosi celebrano le loro sacre messe, con l’aiuto indispensabile del Potere Divino dobbiamo trovare il modo di spezzare l’incantesimo che ci fa disperare e ci rende schiavi di questi demoni senza scrupoli assetati di sangue, solo Lui può aiutarci contro questi demoni spietati” dice l’uomo disperato.
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