“Un caso tremendo d’inaudita violenza” dice il giornalista. “Un fatto increscioso” dice il razzista. “In un centro commerciale un bimbo è stato scaraventato dal sesto piano di fronte alla madre incredula!” dice il giornalista. “Da chi è stato a scaraventato giù dal sesto piano? Con quali motivazioni?” domanda il razzista. “Le ragioni non sono al momento note, gli inquirenti stanno svolgendo le indagini per comprendere le ragioni del tentato omicidio, il bambino è stato trasportato d’urgenza in ospedale, la prognosi è al momento riservata, rimane in pericolo di vita, la madre del povero bambino di otto anni non si da pace” dice il giornalista. “Ma da chi è stato a compiere questo crimine tremendo si può sapere?” domanda il razzista. “L’identità del criminale non è stata rivelata, si tratta di un uomo, altri dettagli non ci sono stati comunicati” dice il giornalista. “Ma il criminale è ancora a piede libero?” domanda il razzista. “E’ stato arrestato dalla polizia” dice il giornalista. “Dunque loro sanno chi è ma allora perché non comunicarlo?” domanda il razzista. “Penso riguardi la segretezza delle indagini, inoltre in questi casi è meglio procedere con circospezione” dice il giornalista. “In questi casi? Con circospezione? Perché?” domanda il razzista tendente xenofobale. “Perché potrebbe ingenerare odio nei confronti di questi criminali” dice il giornalista. “E’ sano, naturale e giusto odiare i criminali, è un meccanismo che la natura ci ha dato per aiutarci a vivere e per proteggerci da essi!” dice il razzista. “Esistono precise direttive sia per le forze dell’ordine che per la libera informativa di non comunicare i dati etnici dei criminali stranieri, quando si tratta di stranieri dobbiamo dire ‘un uomo’ generico, per esempio ieri un migrante illegale colorato del sud ha accoltellato alla gola un altro migrante illegale del sud per rubargli una catenina ma noi non abbiamo comunicato l’etnicità degli stranieri illegali clandestini criminali, il dato etnico deve essere messo in secondo piano perché potrebbe ingenerare pensieri razzistici” dice il giornalista. “Spesso è proprio il dato etnico a determinare il crimine, tipologie umane diverse costrette a condividere i medesimi spazi spesso entrano in conflitto, ma questo dato di realtà, contrasta con la narrazione globale politico correttiva del multiculturalismo imperante che auspica un mondo ideale favolistico, irreale, dove culture diverse vivono in pace e armonia condividendo gli stessi spazi territoriali, è verificato, specificità umane diverse costrette a vivere insieme tendono ad atomizzare la società, a ghettizzarsi, a erigere confini tra loro e coloro che sono percepiti come diversi, il multiculturalismo è promosso con il pretesto dell’abbattimento dei confini ma abbattendo i grandi confini se ne erigono di più piccoli ogni giorno, il multiculturalismo crea società divise in costante conflitto, abbiamo insomma capito che è stato un uomo particolare a scaraventare quel bambino oltre il parapetto” dice il razzista. “Un uomo di colore, era un uomo di colore” dice il giornalista. “Il bambino?” domanda il razzista. “Era un bambino candido” dice il giornalista. “Razzismo anti-candido?” domanda il razzista. “Neanche a parlarne, gli psicologi stanno verificando, pensano si tratti di uno squilibrato, molto probabilmente sente le voci, come quell’altro migrante che ha tagliato la gola a un indigeno, ha premeditato l’omicidio, ha scelto la sua vittima in base al tipo specifico candido, quando l’ha individuata ‘gli ho ficcato il coltello nella gola’, ma anche in questo caso non si tratta di razzismo, non sussiste l’aggravante razzistica, si tratta di squilibrio schizzo doppia persona bilopare, anche lui sentiva le voci, non dormiva da giorni, aveva perso il lavoro, la moglie lo tradiva, aveva bevuto, insomma persistono tutta una serie di circostante attenuative, loro, gli stranieri, soffrono, e noi non li accogliamo a dovere, niente razzismo, la scienza, dobbiamo fare di più” dice il giornalista. “Perché se un indigeno taglia la strada a un migrante straniero illegale del sud, l’informativa libera, l’intellettualità, la cultura, l’arte, la musica, la scrittura, i notisti, gli editorialisti, i Santi Patriarcali, i capi di stato e di governo, la politica, tutti, allarmano la popolazione sulla N U O V A O N D A T A N E R A R A Z Z I S T A, e se invece uno straniero taglia la gola a un indigeno, la libertà informativa sottace, omette la nazionalità e quando emerge persiste l’attenuante ‘va compreso e compatito’? La vera colpa è di chi ci mette in queste spiacevoli condizioni, il vero criminale è chi fa questa gigantesca ingegneria sociale, quando invece è un autoctono a maltrattare uno straniero, com’è inevitabile in una situazione forzata di multiculturalità, allora il caso è certamente aprioristicamente R A Z Z I S M O X E N O F O B A L E CON L’ A G G R A V A N T E D E L L’ O D I O R A Z Z I A L E, anche se non lo è, i dettagli etnico nazionali tribali colore della pelle gigantografie delle lacrime si sprecano sui liberi informativi mezzi per suscitare compassione nei confronti degli stranieri che soffrono mentre gli indigeni sono sempre O D I A T O R I D E L M A L E! Perché se una donna indigena viene trovata in casa morta con la gola tagliata gli inquirenti ipotizzano ferite auto-inferte? Perché se dei migranti stranieri colorati scuri stuprano in gruppo una povera bambina di undici anni, costringendola a rapporti orali e anali, gli inquirenti non trovano ragioni per condannare i criminali e li lasciano liberi di deridere la povera piccola che è rovinata per sempre e costretta a cambiare città? Perché le donniste non lottano per difendere i diritti di questa povera bambina violata e delle altre migliaia come lei violentate dagli stranieri illegali del sud? Perché non mostrano le grazie nude in piazza per difendere altre donne candide come loro? Perché l’uomo candido è sempre colpevole e il colore illegale straniero del sud sempre giustificabile? Perché stravolgete in questo modo la realtà? Perché ci state facendo questo?” domanda il razzista. “Perché gli indigeni candidi hanno la CE, Colpa Endemica e sono razzisti e meritano di essere puniti attraverso la riduzione in minoranza nel proprio stesso paese, già i vecchi regimi nella prima metà del secolo scorso mettevano in guardia le proprie popolazioni candide sul pericolo sostitutivo di colore, ‘pensate alle vostre donne dicevano, i liberatori vogliono invadere la vostra patria con orde nere e altri popoli di colore!’, perché nel bel mezzo della più devastante guerra umana i regimi denunciavano questo pericolo? Semplici elucubrazioni? Questo pericolo adesso è reale, gli indigeni devono essere ammorbiditi, devono rinunciare liberamente alle proprie idee, alle proprie tradizioni, alla propria stessa identità perché endemicamente sbagliata, giusta invece qualsiasi cosa provenga dall’esterno, allo straniero deve essere permesso l’orgoglio negato all’indigeno, assimilata non la cultura straniera rispetto a quella ospitante ma viceversa, per questa ragione stiamo abbattendo tutti i simboli identitari presenti sul territorio nazionale, i migranti del sud sono scuri e neri è quindi offensivo, opprimente, razzistico non rappresentarli nelle pubblicità, nei dipinti, nelle opere d’arte, nel cinema, ai piedi delle grandi torri d’acciaio, ovunque, sono loro che scelgono liberamente di venire a vivere nel nostro paese notoriamente candido ma i candidi devono assimilarsi alla nuova diversità colore, fare spazio alla nuova umanità diversa del sud, tutto questo chiaramente avviene perché siamo liberi” dice il giornalista. “Un popolo che si dice sovrano non si ridurrebbe mai in una condizione di minoranza nel proprio paese, questa è la più lampante conferma della subordinazione straniera” dice il nazionale razzista tendente xenofobale. “La teoria complottale della soggezione straniera dei popoli candidali è stata dimostrata falsa dalle Agenzie della Verità Indipendenti che hanno dimostrato con dati, numeri e percentuali la sua assoluta inconsistenza anche se spiega perfettamente la realtà” dice il giornalista.
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