“Dunque c’è stata la sentenza” dice il giornalista. “Finalmente!” esulta l’avvocata. “Che cosa dice la sentenza?” domanda freddo il giornalista. “Molto semplice, i respingimenti dei migranti che cercano di approdare clandestinamente, illegalmente, sulle nostre coste, sono illegali” dice l’avvocatessa. “Qual è l’episodio a cui la sentenza fa riferimento?” domanda il giornalista. “L’episodio risale a oltre dieci anni fa...” dice l’avvocatessa. “La nostra giustizia non ha la velocità tra le sue virtù, c’è da chiedersi se una giustizia così lenta sia ancora configurabile come giustizia o il suo opposto se non addirittura come condanna prestabilita” dice il giornalista. “Questa è un’altra questione, la giustizia deve prendersi tutto il tempo per giudicare, l’episodio risale a oltre dieci anni fa, una nave militare dopo aver raccolto dal mare quasi cento migranti clandestini li ha riconsegnati alla guardia costiera di quel paese del sud con cui era stato stabilito un precedente accordo di collaborazione per arginare il fenomeno delle migrazioni clandestine e del traffico di esseri umani” dice l’avvocatessa. “Che cosa dice la sentenza?” domanda il giornalista. “La sentenza stabilisce che si è trattato di un respingimento illegale, vietato non solo dalla Sacra Carta Fondativa ma anche da tutti i trattati Internazionalistici che sovrastano la giurisdizione statale, non solo, trattandosi di atto illegale dello Stato, la corte suprema ha condannato il Ministero della Difensiva e la Presidenza Consiliare al pagamento di un risarcimento di alcune decine di migliaia di denari, in particolare a venti migranti, tutti uomini, costituitisi in giudizio, di una nazione del continente del sud ma già respinti da uno stato sovrano della regione mediana del mondo” dice l’avvocatessa. “Dunque questi migranti del sud, respingi da un paese del medio mondo, perché non tollerati perché stranieri, si sono diretti verso le nostre coste, ma riportati al sud dai nostri militari perché clandestini presenti illegalmente all’interno del perimetro delle acque territoriali, e per un accordo strategico con il paese di partenza del sud attuato per arginare il traffico illegale di esseri umani, hanno fatto causa al nostro paese per il respingimento, con quali risorse economiche c’è da chiedersi, e hanno vinto il processo contro lo Stato e adesso hanno persino diritto a essere risarciti per avere cercato di entrare nel nostro paese clandestinamente, dico bene?” dice il giornalista. “Non solo, la sentenza stabilisce che lo Stato colpevole deve rimediare e accogliere la richiesta di domanda d’asilo umano” dice l’avvocatessa. “Asilo umano, strano istituto, ma perché non hanno fatto causa al paese dove risiedevano e che li ha espulsi?” domanda il giornalista. “Li adoperano trattamenti diversi riguardo agli stranieri, non necessariamente illegali, non li tollerano, perseguono l’omogeneità specifica tipica da noi considerata premale, per questa ragione gli stranieri sono concentrati nel deserto e incentivati ad emigrare ma nella più totale legalità” dice l’avvocatessa. “Le Associazioni dell’Umanità Universale Internazionali Autonome e Indipendenti, le Corti Mondiali, il Diritto e le Comunità Internazionali in questo caso non intervengono?” domanda il giornalista. “Il diritto internazionale non ha giurisdizione in quelle aree centrali del mondo” dice l’avvocatessa. “Loro respingono e noi dobbiamo accogliere gli stranieri da loro espulsi e se non lo facciamo siamo nell’illegalità e dobbiamo pagare sanzioni e oltre a questo accogliere tutti i migranti che arrivano? Dico bene?” dice il giornalista. “Questo stabilisce la corte della prima sezione civilistica umana del tribunale capitolino” dice l’avvocatessa. “Le associazioni umane internazionali esultano, scaldano i motori delle loro navi umanitaristiche, e si preparano a ricevere ingenti emolumenti dagli Istituti Filantropi del mondo e quindi a salvare migliaia di vite umane in mare nel nostro paese, mi domando, qual è la differenza tra salvare vite e fare traffico illegale e disumano di esseri umani se il risultato è il medesimo? Invadere i paesi del nord con popolazioni del sud in boom demografico e in definitiva, rimpiazzare i popoli del nord in crisi demografica?” dice il giornalista. “Sono considerazioni politiche che non mi competono, la sentenza della giudicessa stabilisce che lo Stato nordico ha assunto una condotta illegale in contrasto con gli OBBLIGHI costituzionali fondanti che lui stesso si è dato dopo la sconfitta in guerra e con gli obblighi coercitivi internazionalistici” dice fredda l’avvocatessa. “Il diritto trionfa! Esultano le associazioni umanitaristiche internazionali, che ribadiscono la fine delle nazioni e quindi dei popoli e il diritto umano essenziale di vivere, di esistere dicono loro, ovunque si voglia (tranne le regioni mediane del mondo) perché la terra è dell’essere umano inteso in senso Universalistico! A largo delle nostre coste in acque territoriali, sono presenti molte navi umane cariche di migranti umani illegali, chiedono di poter sbarcare, dopo questa sentenza lo Stato può ancora opporsi?” domanda il giornalista. “Direi che i fatti sono piuttosto evidenti così come i rapporti di forza internazionali, i migranti di tutto il mondo soffrono, abbiamo il dovere morale, civile, sociale, umano, nonché l’obbligo legale, di aiutarli, rassegnatevi” chiosa l’avvocatessa. "Con tutta questa accoglienza, i veri respinti sono gli indigeni nordici che sono obbligati ad accogliere e quindi ad essere respinti, ad auto-respingersi" dice il giornalista.
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