“La discriminazione è molto importante nell’edificazione della società multiculturale al nord” dice il sociologo. “Nelle società del nord, la discriminazione a danno degli stranieri è severamente condannata, non è assolutamente tollerata, denunciata pubblicamente ogni tipo d’infrazione su tutti i mezzi informativi, sistematica gogna mediatica, macchina della fanghiglia, stiamo educando le popolazioni a pensare correttamente, a rispettare la diversità culturale in cui li costringiamo a vivere, se un indigeno esprime scetticismo riguardo alle politiche accoglitive governative, riguardo all’accoglienza dei migranti illegali clandestini che ogni giorno approdano a migliaia sulle nostre coste, se questo irresponsabile indigeno candido, di colore candido, addirittura si azzarda a citare i numeri, fatto che di per se costituisce reato in alcuni paesi nordali, se si azzarda a dire che loro, i colorati clandestini che entrano illegalmente nel paese per restarci, sono miliardi nelle loro terre e noi qualche decina di milioni, che loro hanno un continente a loro disposizione e noi solo qualche centinaio di migliaia di kilometri quadrati, che le previsioni demografiche ci dicono che con il tasso di fertilità attuale siamo destinati a estinguerci e che dunque visti questi dati scientifici inequivocabili siamo noi nordali candidi intrinseci premali a dover essere SALVATI e non i colorati del sud che a milioni arrivano nelle terre del nord, ebbene, se un candido osa dire questo, immediatamente partono le gogne mediatiche, le lacrime dei giornalisti in TV, le foto dei bambini colorati piangenti per suscitare reazioni emotive e non razionali, condanne morali e le ormai sistematiche accuse ingiuriose e ingiustificate di prematismo premale razzistico candido xenofobale misoomophobo odiatori dei bambini, se invece una politica di colore scuro, lascio a voi immaginare l’area politica di appartenenza, ospite in queste terre, in un convegno pubblico organizzato in un paese del nord, circondata da candidi bianchi, dice al microfono di fronte a un’ampia platea gaudente, che il continente e i paesi del nord non sono candidi, incredibilmente, è inondata da applausi sperticanti da quegli stessi candidi di cui ha appena negato la realtà, l’esistenza, la storia, il futuro, il presente, le tradizioni, i costumi la vita stessa, è questo il risultato eccezionale della nostra educazione secolare di rinuncia del se, provate ora a immaginare, un candido si reca in oriente, o nel profondo sud e dice in una pubblica piazza ai popoli di colore che la terra del sud non è dei popoli di colore scuro, cosa pensate possa accadergli? Lodi ed elogi sperticanti? Quanto tempo impiegherebbero da quelle parti ad accendere un fuoco e a banchettare con appetito? Questa è la chiara dimostrazione che tramite l’educazione possiamo cancellare la realtà, gli istinti primali dalle menti e dai cuori dei soggetti interessati dal trattamento, un grande successo della scienza psicomentale, la scuola coercitiva ma diritto, è estremamente utile e va garantita per sempre, come il diritto salutare coercitivo inoculativo che ha comunque un ruolo in questa storia andando ad agire direttamente sul cervello, i dati parlano chiaro, sono più quelli che uccide che le morti che previene, per non parlare degli innumerevoli ed estremamente debilitanti effetti collaterali, eppure la gente si sottopone con fiducia” dice il politico. “La discriminazione è un brutto male che dobbiamo fermare a ogni costo, le società nordali che stiamo costruendo stanno diventando multiculturali, questo significa culture diverse che condividono gli stessi spazi vitali, l’assimilazione invece prevede un totale assorbimento dello straniero all’interno delle regole sociali presenti nella società che accoglie, ma l’assimilazione prevede un numero controllato d’ingressi di soggetti comunque compatibili in termini anche biologici razziali e culturali, come mescolare dei liquidi senza perdere aroma e sapore, ma noi non vogliamo l’assimilazione, la scomparsa della cultura dell’accolto e la conseguente salvaguardia della cultura che accoglie, noi vogliamo la persistenza delle culture all’interno delle società accoglienti, noi vogliamo incistare culture diverse all’interno della cultura dominante per eroderla dall’interno, come delle metastasi, come dei tumori sparsi, e portarla ad essere cultura tra culture e nella migliore delle ipotesi, alla totale estinzione, alla morte, noi usiamo il multiculturalismo per distruggere le culture, appianarle, estinguerle, cancellarle dalla storia, noi vogliamo culture diverse nello stesso spazio vitale condiviso, noi vogliamo contesa costante, attrito, lotta per la premazia territoriale, è così che le organizzazioni criminali dei colorati del sud stanno ottenendo il controllo del territorio del nord scalzando i locali indigeni” dice il sociologo. “Sono stati condotti numerosi studi, la promiscuità culturale ed etnica in ambito lavorativo, contrariamente a quanto costantemente ripetuto dai media informativi liberi, abbassa la produttività, c’è meno comunicazione, meno cooperazione, più inefficienza, meno fiducia, più isolamento, spesso le differenze di vedute portano alla totale immobilità, ho lavorato in ambienti multiculturali e posso confermarlo, l’omogeneità invece incide fortemente sulla produttività e sulla creatività, la multiculturalità porta all’atomizzazione sociale, alla ghettizzazione, alla divisione, al sospetto reciproco anche tra membri dello stesso gruppo perché la vicinanza di gruppi diversi genera sospetto e diffidenza reciproca” dice il politico. “Questo va bene, questo non è negativo per noi, lo sapevamo e lo stiamo realizzando, per questo raccogliamo costantemente dati su di loro, per individuare i punti deboli non certo per offrirgli un servizio migliore, per questo per destabilizzare totalmente le società nordali già gravemente debilitate, dobbiamo lavorare sulla discriminazione, perché la condanna della discriminazione accresce la divisione sociale, i gruppi sociali stranieri grazie alla costante condanna sociale della discriminazione, non sono incoraggiati ad assimilarsi ma a trattenere e rafforzare le proprie tradizioni originarie, a esserne orgogliosi, per questo premiamo costantemente gli stranieri, per questo li coccoliamo, li curiamo, per farli sentire orgogliosi, agli stranieri in terra del nord deve essere consentito l’orgoglio per le proprie tradizioni, per le proprie origini, le religioni, la nostalgia, il culto della propria terra persino, della propria pelle, e chi tra gli autoctoni si oppone a questo rafforzamento dello straniero emigrato, alla costruzione di templi del culto, alla preghiera per esempio, sarà accusato di razzismo, non solo, l’indigeno scoperto a fare altrettanto, a coltivare l’orgoglio per le proprie radici, per le proprie origini, per il lavoro dei padri, per la propria specificità etnologica, per il colore della propria pelle, le radici pagane, sarà accusato non solo di discriminazione ma anche di razzismo prematistico premale candido profanatore del Vero Credo odiatore dei bambini, così soppianteremo gli indigeni, così raggiungeremo i nostri scopi” dice il sociologo.
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