Autore Alex Payne
Pubblicato 01/03/2022, 19:15
“Che cosa significa essere schiavi?” domanda il giornalista.
“Non poter disporre del proprio tempo, della propria mente, della propria anima, alzarsi presto la mattina, ancora stanchi gettarsi in mezzo al caos quotidiano della città nell’ingorgo del traffico, nell’aria irrespirabile, in mezzo alla persone arrabbiate, scontente, perennemente in ritardo, lavorare tutto il giorno
intensamente, senza avere nemmeno il tempo per andare in bagno, la testa completamente immersa nei problemi da risolvere, incapace di pensare al se ma costantemente fuori di se nella disperata comprensione di qualche problema complesso, lavorare così per dieci, dodici ore al giorno, e poi di nuovo il caos del traffico, rientrare a casa completamente distrutti, scontenti, frustrati, nervosi, disperati, alienati, la testa immersa nei problemi e nella ricerca delle soluzione ai problemi, la stesso accade agli altri membri della famiglia, i ragazzi assorbiti nei problemi dei ragazzi e nei problemi scolastici, vicini ma lontani, facili al conflitto, irritabili, scontenti, questo significa essere schiavi, non poter disporre della propria vita, del proprio tempo, della propria anima, del proprio spazio, siamo tutti schiavi” dice lo schiavo.“Di chi?” domanda il giornalista.
“Di chi dispone del nostro tempo, della nostra anima, della nostra mente, delle nostre vite” dice lo schiavo.
“E lei è fortunato, pensi ai disoccupati” dice il giornalista.
“Disperati alla ricerca di un’occupazione che possa distoglierli da se stessi e renderli schiavi, schiavi in cerca di catene, schiavi alla ricerca di un modo per procrastinare la propria schiavitù” dice lo schiavo.
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