“Il tempo è denaro” dice il giovane. “Tutto è denaro e chi ha il denaro ha tutto” dice l’anziano. “Come sei materialista” dice il giovane. “Realista, rifletti bene, ci sono molte guerre nel mondo ma la guerra che cos’è? La guerra non è denaro?” dice l’anziano. “La guerra e forza militare” dice il giovane. “Certamente, ma se tu hai diecimila proiettili e mille mitragliatrici e io ho un milione di proiettili e quarantamila mitragliatrici” dice l’anziano. “E’ come dico io, chi ha più potenza di fuoco, vince la guerra” dice il giovane. “Siamo d’accordo ma la potenza di fuoco dipende dal denaro, se io ho un milione di proiettili ma il nemico mi fa esplodere le fabbriche che li producono e i depositi bellici e non ho i soldi per comprare armamenti all’estero, e se di contro il nemico ha meno proiettili, ma è in grado di produrne in quantità illimitata nel futuro, è chiaro che io ho già perso la guerra anche se al momento sono il più forte, tutto dipende dal denaro, anche la guerra, e chi ha il denaro, il controllo del denaro è anche il più forte militarmente, e chi ha il potere illimitato di creare ricchezza ha il potere su tutto il creato, l’unico modo per me per vincere la guerra, sarebbe quello di chiedere in prestito mezzi economici superiori al mio nemico, ma in una situazione di estrema necessità come la mia, la guerra è una questione di vita o di morte, gli interessi schizzano alle stelle, posso vincere la guerra ma devo cedere ogni possedimento, le terre, la mia vita, la mia libertà, ai prestatori di note di banco, che nelle guerre si arricchiscono a dismisura perché finanziano entrambe le parti in gioco, si siedono comodi nelle loro poltrone comode ad osservare i popoli che si massacrano, mentre loro si arricchiscono, i popoli schiacciati dalle incombenze e dai virus mortali globali e dai terrori globalisti, dai flussi incontrollati migrali, muoiono di fame, mentre i prestatori valutari si sollazzano divertiti nei loro alti grattaceli in centro città, non è più complicato di così” dice l’anziano. “Le nazioni, gli stati nazionali non hanno il controllo dei propri mezzi economici” dice il giovane. “Questo può significare una cosa sola” dice l’anziano. “Che cosa?” domanda il giovane. “Tutte le nazioni sono schiave di chi controlla e presta loro i mezzi economici per sopravvivere, gli specialisti, i popoli sono oggi schiavi della libertà totale!” dice l’anziano.
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